Un fatto importante, in qualche modo storico, l’intesa sottoscritta ieri fra le Istituzioni e le parti sociali del Molise per dare forza e assumere impegni in vista della dichiarazione dell’area di crisi nel distretto Venafro-Isernia-Bojano.
Il Presidente Frattura farebbe bene a valorizzare in ogni contesto questa forte presa di posizione collettiva, chiedendo subito al Ministro per le Attività Produttive ed i suoi colleghi interessati, che venga accelerata la procedura di esame della richiesta già avanzata dalla Regione a fine aprile, con l’insediamento di un Tavolo tecnico ministeriale. Appena si aprirà il confronto a livello nazionale, i Sindacati, ma anche tutti gli altri soggetti del mondo del lavoro e della società molisana, saranno pronti a far sentire la loro voce, a impegnare i rispettivi livelli di responsabilità nazionale, a portare a Roma delegazioni di lavoratori, di disoccupati, di cittadini molisani.
Gli Assessori regionali, poi , potrebbero esaminare i tanti dossier alla loro attenzione e cogliere questa occasione e il migliorato clima dei rapporti fra le parti, per dare una qualche risposta concreta a qualcuna delle tante vertenze aperte: questa sarebbe la migliore risposta alle aspettative che si colgono fra i lavoratori e nel mondo del lavoro.
La politica molisana, i parlamentari, i partiti, ci piacerebbe dicessero, dal canto loro, chiaramente cosa ne pensano di questa intesa e dell’obiettivo che si pone: il Partito Democratico, ad esempio, dalle variegate posizioni (qualcuno per il sì convinto, qualcuno per il forse, qualcun altro per il vedremo), l’opposizione di centro destra, quotidianamente concentrata sulla battaglia di logoramento della giunta, l’opposizione del Movimento 5 Stelle, che sempre “il problema è ben altro”. Quando l’intera società civile ed il mondo del lavoro si danno una mossa (e ieri una mossa se la son data!!) la politica non può girare la testa dall’altra parte.
Inoltre, i tanti che in regione si proclamano “renziani” per vicinanza politica o per diretti e personali rapporti con il Premier, potrebbero fare una telefonata a Matteo Renzi: non è davvero possibile che, nel suo giro per l’Italia a visitare le tante situazioni di crisi, in special modo nel centro sud, non si possa programmare anche una capatina in Molise?
Monsignor Bregantini, infine, potrebbe far sapere al Papa che quello firmato ieri non è proprio il “Patto per il Lavoro” che lui auspicava, ma che il messaggio di coesione e di “ricerca di un comune sentire e raccordato agire” è pienamente colto e sottende l’intesa di ieri, gli impegni assunti fra le parti e ancor più ispirerà le iniziative programmate.
Pochi e modesti consigli, questi, avanzati dalla UIL molisana; solo alcuni suggerimenti presentati a bassa voce per non disturbare coloro che magari stanno già dormicchiando sotto l’ombrellone.