Illegittima perché la legge ammette un provvidemento del genere solo in casi eccezionali e temporanei: “La legge 287/91, che introduce il divieto di somministrazione di bevande aventi un contenuto alcoolico superiore al 21 per cento del volume per gli esercizi operanti nell’ambito di impianti sportivi sancisce anche che il Sindaco, con propria ordinanza, può temporaneamente ed eccezionalmente, estendere tale divieto alle bevande con contenuto alcoolico inferiore al 21 per cento del volume.
L’ordinanza risulta quindi evidentemente infondata, tant’è che ampissima giurisprudenza amministrativa in materia definisce illegittime le ordinanze sindacali che vietano in maniera assoluta e generalizzata la vendita di bevande alcooliche all’interno degli impianti sportivi in assenza di condizioni di eccezionalità e di gravi e circostanziati pericoli per l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana” spiega il capogruppo Simone Cretella, aggiungendo: “Tale ordinanza, risalente a molti anni fa quando il sindaco era Giuseppe Di Fabio, trae origine dall’art. 54 del Testo Unico per gli Enti locali che stabilisce che il sindaco, quale ufficiale del Governo, adotta, con atto motivato, provvedimenti contingibili e urgenti al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana.
Provvedimenti quindi che dovrebbero avere carattere temporaneo ed essere preceduti da approfondite istruttorie che evidenzino situazioni di concreto ed eccezionale pericolo per la sicurezza pubblica, tale da giustificare una misura dalla portata restrittiva così ampia”.
Inoltre l’ordinanza del sindaco Battista è vista dal M5S anche come immotivata poiché vietare il consumo di birra non garantisce sicurezza e atti sconvenienti, motivo per cui non è la soluzione che limita la violenza negli stadi.
Su queste basi il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle al comune di Campobasso ha presentato una mozione, che sarà discussa nel prossimo consiglio comunale convocato per il 2 ottobre, per chiedere al Sindaco di revocare l’ordinanza.