“A distanza di tre mesi dal Consiglio monotematico sulla situazione produttiva, economica ed occupazionale della Gam di Bojano e dell’intero indotto, è inconcepibile che tutto tace in merito alle prospettive future del polo avicolo molisano”: a sostenerlo è il consigliere regionale Salvatore Micone.
“Nell’ambito dell’assemblea consiliare dello scorso 3 giugno – sottolinea Micone – insieme ad altri esponenti della minoranza consiliare, avevo presentato apposito ordine del giorno per individuare una soluzione condivisa per salvare una delle produzioni principali della nostra regione e con essa i suoi livelli occupazionali. Circa mille, infatti, le unità coinvolte nel ciclo produttivo del pollame, tra dipendenti ed indotto, specifica Micone. Questi numeri, continua, dimostrano l’entità del fenomeno, la sua rilevanza sociale, oltre che economica. Sono numeri che spaventano, che devono spingere il Governo regionale a non indugiare, a profondere tutto l’impegno per addivenire in tempi rapidi ad una soluzione, prima che anche questa tornata di ammortizzatori sociali arrivi al capolinea. Voglio sottolineare – insiste Micone – che questo Governo Regionale ha assunto precisi impegni con i lavoratori nello scorso mese di Giugno. In quella sede L’Assessore Petraroia, oltre al riferimento all’utilizzo degli ammortizzatori sociali, ha puntato sul riconoscimento dell’area di crisi per il reperimento di risorse da destinare alla filiera avicola. Allora ci si chiede a distanza di oltre tre mesi quali siano le strategie messe in campo dall’Assessorato al lavoro e soprattutto quali le risposte concrete che si intende dare ai lavoratori interessati. Nella medesima sede il Governo regionale si era impegnato, presentando ed approvando il piano industriale, in un progetto di socializzazione della impresa che sembrava già pianificato e di imminente realizzazione. A parte i dubbi derivanti da una mancata condivisione del progetto con chi avrebbe dovuto realizzarlo, cioè i lavoratori stessi, ci si chiede quale sia lo stato dell’arte della realizzazione delle cooperative. Il Governo regionale aveva perfino presentato il piano finanziario di € 32 milioni, aveva già chiaro dove reperire i fondi necessari”.
“Oggi la nostra domanda è questa: ma a che punto siamo, quale l’iter messo in campo per salvare tante famiglie che stanno soffrendo? Soprattutto quali sono i tempi? Non è più il momento di progettare nuovi percorsi; è il tempo di prendere decisioni immediate perché si è arrivati ormai anche alla scadenza degli ammortizzatori sociali; non vedo all’orizzonte luce rispetto alla ripresa produttiva dell’attività avicola né rispetto al mantenimento dei livelli occupazionali. Quindi chiedo in maniera forte maggiore onestà e maggiore chiarezza da parte del Governo regionale” ha concluso Salvatore Micone.