“Ho partecipato come tanti all’assemblea di Possibile, tenuta ieri a Roma, e ho avuto le conferme che aspettavo: con Pippo Civati e ‘Possibile’ parliamo la stessa lingua, fatta di area di pensiero, contenuti politici e di scelte per il futuro: la legge elettorale, il cosiddetto Italicum, non ci piace, e la proposta referendaria sarà la corretta conseguenza di una legge fatta male e per gli interessi politici di pochi; così come le riforme costituzionali fatte a colpi di fiducia, in spregio alla stessa legge fondativa della Repubblica Italiana. Parliamo la stessa lingua sul tema dei diritti civili, a partire dal diritto di determinarsi sul fine vita, sulle unioni civili e sui tema dei migranti, sul quale il terrorismo politico portato avanti dalla destra sta generando una xenofobia in salsa italiana molto pericolosa; sulla risorsa ambiente, da preservare e tutelare per farne ricchezza nelle future scelte per il Paese. Ho poi molto apprezzato – continua Durante – il percorso fondativo delineato ieri in assemblea: Possibile non nasce per scissione di una parte della sinistra, e non sarà una federazione di sigle e partiti, strade già percorse in passato e che hanno portato al fallimento di tutte le esperienze tentate fino a ora, di cui l’esempio più lampante e recente è stato il Movimento Arancione di De Magistris e Ingroia”.
“C’è ancora un altro tema che andrà affrontato nel breve e con grande chiarezza – conclude Durante – quello della privatizzazione dell’acqua, portata avanti nel silenzio generale dal governo Renzi in continuità con il decreto Ronchi, nonostante il referendum l’avesse spazzata via con un voto plebiscitario”.