Domenico Rotondi
Nei giorni scorsi il sindaco di Pietracatella, Antonio Tomassone, ha partecipato all’evento riminese ‘BeComE a Key Energy: dai Borghi alle comunità energetiche’, organizzato da Legambiente, Kyoto Club e Azzero CO2. Un confronto articolato che ha prodotto un vero e proprio protocollo d’intesa, opportunamente siglato tra Istituzioni, forze ambientaliste e soggetti sociali, diretto a promuovere la realizzazione delle comunità energetiche sui diversi territori, in linea con l’esigenza di determinare concretamente sia la piena tutela dei paesaggi vincolati che la diffusione compatibile delle nuove energie non impattanti.
Un approccio del tutto nuovo che mira a rendere diffuso e democratico l’uso delle risorse rinnovabili, evitando, chiaramente, ogni forma di speculazione affaristica in danno dei cittadini. Un modo per conciliare, finalmente, bellezza paesaggistica ed innovazione tecnologica, riuscendo a cogliere, oltretutto, l’opportunità finanziaria messa a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nei diversi capitoli di spesa nazionali ed europei. In tal senso, durante l’incontro sono stati presentati i progetti pilota dei Comuni di Castelmezzano, Serra de Conti, Amandola, Pietracatella, Tramonto di Sotto e Montegridolfo, capaci di predisporre delle autentiche comunità energetiche a trazione pubblica, vale a dire immaginate e programmate dagli Enti locali e, perciò, chiaramente funzionali allo sviluppo dei territori.
“Una sfida – ha dichiarato il sindaco Tomassone – che intende conciliare transizione energetica e tutela del paesaggio urbano, attraverso la realizzazione di impianti di produzione fotovoltaica a servizio della CER per abbattere bollette e passare significativamente alla transizione energetica attesa dall’Europa”. Sulla stessa linea le seguenti affermazioni pronunciate da Giorgio Zampetti, vicepresidente di Legambiente: “Quella delle comunità energetiche è una rivoluzione che, grazie al PNRR, investe del ruolo di protagonisti i piccoli Comuni, offrendo loro l’opportunità di realizzare un salto in avanti nella sostenibilità ambientale, ma anche in termini di coesione comunitaria e di pratiche sociali innovative”.
In effetti, le Comunità Energetiche Rinnovabili, introdotte in Italia nel 2020 con l’articolo 41 del decreto Milleproroghe, rendono finalmente possibile lo scambio comunitario di energia rinnovabile, consentendo a cittadini, piccole imprese e realtà sociali di essere artefici del proprio destino, in linea con i propositi normativi europei diretti a debellare la crescente povertà energetica che sta colpendo gravemente le famiglie italiane con l’aumento vertiginoso del costo della vita. Per tali ragioni, Francesco Ferrante, vicepresidente del Kyoto Club, ha così concluso: “ora bisogna accompagnare gli Enti locali sulla via dello sviluppo, cercando i migliori percorsi di messa a terra nell’uso efficace delle risorse”.