Quando si sente parlare di Poker, due cose possono venire in mente: o il risultato di una partita di calcio in cui una squadra ha realizzato quattro reti, oppure il più famoso gioco di carte al mondo. Oggi va molto di moda una variante che ha iniziato a spopolare nel nostro Paese a partire dall’inizio del nuovo millennio: il Texas hold’em. I più giovani, dunque, conoscono molto bene le regole del poker texano, mentre per i giocatori più maturi che vogliano provare questa disciplina farebbero bene a leggere una guida sul poker texas holdem che permetta di acquisire nel dettaglio e velocemente tutte le sfaccettature di questa versione a stelle e strisce del gioco. Se, invece, si è legati alla tradizione, basti sapere che esiste anche una variante del tutto tricolore del poker: quella all’italiana. La differenza tra le regole del poker italiano e di quello americano sta soprattutto nelle carte che vengono distribuite ai giocatori al momento della mano: 5 e non due. Ma entriamo nel particolare.
Regole del poker italiano a 5 carte: quale mazzo usare e la regola dell’11
La principale caratteristica delle regole del poker all’italiana sta, come visto, nella distribuzione delle carte a disposizione nelle mani di ogni giocatore. A ogni persona seduta al tavolo, infatti, il mazziere affida ben 5 carte e non due. Al centro non ci sono, come invece prevedono le regole del poker texano, carte comuni. I punti si devono cercare di fare con quelle coperte che si hanno in mano, combinandole tra loro e con la possibilità di cambiarne un massimo di quattro. Ovviamente il mazzo che viene utilizzato sarà quello francese da 52 carte, che solitamente viene usato oltre che per il poker anche per giochi come Burraco, Ramino o Scala 40. A queste verranno sottratte i jolly e un numero di carte proporzionale a quello dei giocatori partecipanti. Nel poker all’italiana, infatti, è in vigore la regola dell’11. Questa consiste nel sottrarre a 11 il numero di giocatori seduti al tavolo per determinare la carta minima usabile nelle diverse mani. Ad esempio, se a giocare sono in 4, la carta più bassa dalla quale partire per giocare è il 7. Di conseguenza tutte le carte comprese tra il 2 e il 6 verranno scartate. L’asso, invece, deve rimanere, in quanto si tratta del valore più alto.
I punti del poker italiano
Prima di spiegare come si svolga nel concreto una mano di poker all’italiana è necessario sapere quali siano i punti che si possono realizzare. Si parte, ovviamente, dal più piccolo che consiste in una coppia di due carte dello stesso valore. Subito dopo si sale con la doppia coppia, ossia 4 carte del medesimo valore uguali a due a due, e con il tris, che consiste nell’avere tre carte uguali, ovviamente nel numero e non nel seme. Salendo ancora di un gradino si passa alla scala, per realizzare la quale serve avere tutte e 5 le carte in ordine continuo e crescente di valore (ad esempio 10, J, Q, K e Asso) ma di semi diversi. Ancora più forza nel gioco, poi, la ha il full, che si ottiene avendo in mano un tris e una coppia contemporaneamente. Quest’ultimo può essere battuto dal colore, che consiste nell’essere in possesso di 5 carte tutte del medesimo seme. Sul podio dei punti più elevati ottenibili troviamo al terzo posto quello che dà il nome al gioco, il poker, che si ottiene con quattro carte uguali e quello d’assi è il più appetibile di tutti. Al secondo posto, invece, c’è la scala reale, che consiste nell’avere 5 carte in ordine continuo e crescente, tutte del medesimo seme. Sogno di ogni giocatore, infine, è la scala reale massima, consistente in una combinazione di 10, J, Q, K e Asso tutte dello stesso seme.
Regole del poker a 5 carte: lo svolgimento di una mano
Una volta acquisito che il poker italiano usa carte francesi, quante bisogna averne nel mazzo e quali punti si possono ottenere, possiamo passare al passo successivo: lo svolgimento pratico di una mano. Il mazziere distribuisce le carte a partire dal giocatore alla sua sinistra, dopo essersi accertato che tutti i giocatori al tavolo abbiano pagato la quota di accesso alla mano, il così detto invito al gioco. Le fiches andranno posizionate nell’apposito piatto.
A quel punto inizia la distribuzione delle cinque carte, che avviene in senso orario e sempre una per volta, ripetendo il giro per 5 volte. L’apertura a poker è un momento chiave, in quanto può avvenire solamente in determinate condizioni. Il primo ad aver diritto di parola è il giocatore alla sinistra del mazziere, che può aprire il gioco solamente se in mano abbia una coppia di fanti, o di valore più elevato, oppure il progetto di costruire una scala reale, avendo già 4 carte del medesimo seme e in ordine crescente che possa diventare in concreto una scala reale con l’aggiunta di una quinta carta. Senza queste condizioni preliminari il giocatore non può aprire la mano e la parola passa al partecipante successivo seguendo il senso orario.
Aprire senza averne diritto è passibile di punizione. Una volta aperto, tutti gli altri giocatori potranno decidere se abbandonare la mano o versare la medesima somma di fiches di chi ha effettuato l’apertura, anche se non in possesso della fatidica coppia di Jack. Terminata la prima girandola di puntate, ogni persona seduta al tavolo potrà sostituire un massimo di 4 carte. Finita anche questa fase, si procede con un ultimo giro di puntate cui seguirà lo showdown. Vince il piatto colui che ha ottenuto il punto più alto.