“A 71 anni dall’apertura dei cancelli del campo di Auschwitz, simbolo dell’eccidio nazista che ha provocato la morte di sei milioni di ebrei, è quanto mai attuale (in un’Europa che rialza gli steccati e le cortine di filo spinato) il richiamo ai valori di civiltà e cultura sui quali si regge la democrazia europea e la forte condanna di qualsiasi forma di totalitarismo e di odio razziale”. E’ il messaggio del Presidente del Consiglio regionale del Molise, Vincenzo Cotugno, in occasione della ricorrenza del “Giorno della memoria”, istituita dall’Onu per ricordare la liberazione del campo di concentramento tedesco e la fine dell’Olocausto.
“Una giornata – continua Cotugno – che ci impone la necessità di una riflessione profonda sulla sofferenza inflitta a milioni di persone costrette nel corso della Seconda Guerra Mondiale a subire violenze che ancora oggi ci fanno orrore. Una giornata che ci costringe a fare i conti con la nostra storia, con i demoni feroci che hanno spinto l’umanità nell’oblio cupo dello sterminio. Una giornata che, tuttavia, non può e non deve rimanere solo memoria, ma che deve rappresentare soprattutto un monito per le future generazioni affinché non ricadano negli stessi errori, affinché comprendano la banalità del male e l’importanza di ripudiare qualsiasi forma di integralismo”.
“A questo scopo – sottolinea ancora Cotugno – mi preme sottolineare il ruolo che la scuola ha nella formazione dei nostri giovani, in quanto luogo di elezione per la discussione e l’approfondimento di temi quali la Shoah. I nostri figli devono comprendere la necessità di un’opposizione ferma a ogni forma di populismo e demagogia. Nella demonizzazione dell’altro, del diverso, mette le sue radici il pensiero totalitario che conduce alla dittatura. Ecco perché anche la politica deve dare un contributo forte per favorire l’uguaglianza tra i popoli e lo spirito di integrazione. Il solo ricordo non basta per evitare che tutto questo possa accadere di nuovo, – conclude – perchè occorre che quotidianamente ciascuno di noi affermi nelle nostre azioni e nel nostro pensiero i principi di libertà e di democrazia che rappresentano i cardini irrinunciabili della nostra società”.