Se prima l’Italia era il fanalino di coda, in Europa, per quanto riguardava il gioco digitale, adesso il gap con gli altri paesi comunitari e anche con il resto del mondo è stato colmato.
Il merito è da dividere tra tante forze in campo. Primo fra tutti il nuovo contesto in cui ci troviamo a vivere: quello della società al tempo del Covid 19. Tutto della nostra vita è ormai legato a internet, dallo studio al lavoro fino ad arrivare al divertimento. Per questo tantissime aziende, in particolare quelle legate al gaming, hanno incentivato la migrazione tra comparto fisico e online. L’altro grande merito, infatti, riguarda proprio loro, le società leader del settore che hanno avuto la forza, il coraggio e il fiuto di investire nell’ambiente internet.
“Una mossa fondamentale che ha potuto arginare la crisi economica legata al Covid 19 ma che però non è stata ovunque così profonda e ramificata. Basti pensare al settore gambling del Molise, – spiegano ai nostri microfoni gli esperti di Bonus Mania – tra le regioni italiane che di più hanno risentito il periodo di lockdown e di conseguente chiusura forzata. Qui ad aver pagato il prezzo più alto sono soprattutto i centri scommesse, che hanno tirato giù la saracinesca per non rialzarla”.
Ma se il Molise rallenta, l’Italia nel suo insieme va a gonfie vele. E si è votata in maniera importante al gioco online. Un’era, questa, che era iniziata oltre 25 anni fa, quando nel piccolo stato caraibico di Barbuda e Antigua nacque il Free Trade and Processing Zone Act, che dava inizio al comparto più remunerativo e importante dell’intrattenimento in internet. Le prime sale da gioco online, invece, iniziarono a sorgere nel 1995, quando Cryptologic ha firmato un protocollo criptato per i movimenti economici, sfruttato subito dalle principali società del gaming. E sono proprio le singole case di gioco a essere le protagoniste di un’evoluzione crescente che dalla prima metà degli anni 90 non si è mai fermata: grazie alla lungimiranza, agli investimenti, all’interpretazioni del mercato, queste società sono state in grado di capire subito le potenzialità di questo settore.
E finalmente adesso, dopo oltre un decennio, anche l’Italia entra nel numero dei grandi del gioco d’azzardo. Un settore che da un lato offre posti di lavoro a migliaia di lavoratori e dall’altro porta nelle casse erariali dello stato milioni di euro ogni anno. Adesso la nuova sfida sarà quella di superare presto la crisi economica legata al Covid.