“Una iniziativa del tutto sbagliata e controproducente, che ha scatenato sconcerto e rabbia tra le organizzazioni agricole perché non risolverebbe alcuna problematica di tipo ambientale e riuscirebbe soltanto ad aggravare i costi e a danneggiare quindi pesantemente gli agricoltori, già alle prese con gli aumenti delle materie prime e le altre mille difficoltà del settore. È pura follia”.
Commenta così l’assessore regionale Nicola Cavaliere la mozione depositata alla Camera dal Partito Democratico in cui si invita il Governo ad eliminare i sussidi ambientalmente dannosi, di cui il gasolio agricolo è il principale, a partire dalla prima iniziativa normativa utile. Dimenticando però che la eliminazione del sussidio non farà certo calare il consumo di gasolio, cosiderando che attualmente alternative valide e sostenibili praticamente non esistono.
“In Forza Italia – aggiunge – siamo compatti nel dire no a tale assurda proposta e in qualità di assessore al ramo ho sollecitato i nostri rappresentanti in Aula ad opporsi senza indugi. Il confronto nella Commissione Agricoltura del partito prosegue spedito e colgo l’occasione per esprimere il mio personale apprezzamento per la mozione presentata in parlamento da FI, che chiede invece la costituzione di un fondo europeo ad hoc, oltre che più fondi del Pnrr per la decarbonizzazione, per le imprese che, come quelle agricole, faticano ad abbattere le emissioni di CO2″.
“Riguardo al carburante, – spiega Cavaliere – occorre poi sottolineare che i problemi ora sono piuttosto di natura opposta, perché negli ultimi mesi gli aumenti sono diventati insostenibili per le aziende. Tanto che solo poche settimane fa, insieme agli altri assessori regionali, ho ufficialmente esortato i ministri dell’Agricoltura e quello delle Finanze ad intervenire presto, applicando ulteriori agevolazioni fiscali e riducendo sensibilmente le accise”.
“Siamo – conclude – dinanzi a sfide epocali che dobbiamo affrontare con un approccio pragmatico e costruttivo, lontano da tentazioni ideologiche e sentimenti anti impresa. In tutto questo, resta ovviamente fondamentale il dialogo con i territori”.