Il consigliere comunale di opposizione, Francesco Pilone, scrive all’assessore regionale al Lavoro e alle Politiche Sociali, Michele Petraroia: “In attesa della risposta teologica, da lei auspicata, alla domanda dei detenuti mafiosi di Larino, perché come Consigliere Regionale prima e come assessore dopo, quindi nella duplice veste di legislatore e di uomo di Governo della Regione Molise non prova a dare una risposta alle parole del Santo Padre in merito alla sacralità della domenica, al rispetto del riposo domenicale, a quell’economicismo esasperato a cui tutto pare subordinato? Poiché esiste una legge regionale che consente l’apertura degli esercizi commerciali nei giorni festivi e poiché finora non ho sentito nessuna istituzione regionale esprimersi su questo argomento, sarebbe il caso che chi ha potestà e facoltà, intervenisse per dire come la pensa o meglio se ha recepito il messaggio del Santo Padre ed è pronto a mettere mano alla questione. Mi spiego meglio! Non è che l’evento storico e meraviglioso di sabato scorso possa essere paragonato ad un quiz televisivo dove si sceglie la busta n° 1, la 2 o la 3. Il messaggio papale va preso in toto e non in parte. Temo che, rimanendo nella metafora di Papa Francesco, alla domanda: “credi nella sacralità della domenica?” qualcuno, o più di qualcuno, risponda: “non ho capito!!!”
Ritornando al tema e riprendendo le considerazioni fatte dal quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana “Avvenire”, secondo la Confesercenti la liberalizzazione delle aperture domenicali è stata un flop e il comparto – secondo dati sempre dell’Associazione – ha perso tra il 2012 e il 2013 oltre 100mila posti di lavoro, registrando allo stesso tempo 28,5 miliardi di minori consumi da parte delle famiglie.
Credo fortemente che il messaggio di Papa Bergoglio di conciliare i tempi del lavoro con quelli della famiglia sia fondamentale per un rilancio serio dell’impegno sociale di ciascuno. Ricordando le parole di Papa Francesco a Campobasso “La domenica libera dal lavoro – eccettuati i servizi necessari – sta ad affermare che la priorità non è all’economico, ma all’umano, al gratuito, alle relazioni non commerciali ma familiari, amicali, per i credenti alla relazione con Dio e con la comunità. Forse è giunto il momento di domandarci se quella di lavorare alla domenica è una vera libertà”.