“Lo Sblocca Italia prevedeva la possibilità per le Regioni e le aziende sanitarie di pagare i propri debiti commerciali. Passaggio importante per dare respiro alle imprese e ai loro lavoratori, ma anche per rispettare gli adempimenti previsti rispetto alle disposizioni in materia sanitaria. Vediamo perché, in un colpo solo, Regione Molise e Asrem non raggiungono nessuno dei due obiettivi”. Così la consigliera Micaela Fanelli, capogruppo PD in Consiglio regionale.
“Il DL 34 del 2020 – spiega la dem – metteva a disposizione di tutte le amministrazioni nazionali (Comuni, Province e Regioni) e delle aziende sanitarie 12 miliardi. A livello nazionale ne sono stati chiesti pochi; zero da parte della Regione Molise e dall’Asrem.
Eppure i fornitori della Regione e soprattutto dell’Asrem sono imprese che si trovano in una situazione critica. Potevano entrambe le amministrazioni attivare anticipazioni di liquidità da Cassa Depositi e Prestiti, con un calendario molto ‘rilassato’ che permetteva di restituire i prestiti in 30 anni a un tasso decisamente ‘leggero’.
La situazione dei pagamenti del Molise d’altronde è fra le più drammatiche. I ritardi accumulati fanno stare la nostra regione in cima alla classifica di quelle più lente.
E allora perché non cogliere questa opportunità? Per altro reiterata con una seconda nuova finestra, parimenti non usata in Molise. Qualche tempo fa proprio Toma disse che non conveniva, perché si trattava di un cosiddetto debito.
Ma va! Certo che si tratta di un debito, ma parliamo di condizioni incredibilmente vantaggiose e che avrebbero determinato una boccata d’ossigeno eccezionale.
Oltre a Toma avrebbero dovuto pensarci i vertici amministrativi della regione, dell’Asrem e la struttura commissariale che avrebbero dovuto implementare anche l’utilizzo della Piattaforma di Certificazione dei Crediti Commerciali. Senza dimenticare come proprio i tempi di pagamento, in base a quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2019, articolo 1 comma 865, vanno ad incidere sugli obiettivi raggiunti dai Direttori Generali. Lo stesso 30% della loro indennità di risultato dipende, infatti, proprio dal rispetto dei tempi di pagamento. E anche questo sarà oggetto di attenzione massima da parte nostra. Controlleremo e chiederemo che venga applicata la disposizione.
Giustamente voi direte: “ma se non si pensa alle misure urgenti per il Covid si può pensare a questo?” E avete ragione. Eppure a questo servirebbero i tanti amministrativi impegnati in regione, soprattutto nel settore sanitario, il vertice Asrem e i commissari. Anche perché oltre alla pandemia sanitaria c’è anche quella economica e oggi qualsiasi strumento per dare ossigeno alle imprese deve essere attivato.
Eppure noi lo avevamo chiesto con una specifica mozione del 18 maggio 2020 anche e soprattutto per il comparto edile. E torneremo comunque sul tema. Torneremo a chiederlo, qualora si apra una nuova ulteriore finestra. Intanto, se ci sono inadempienze e i tempi non sono rispettati, chiediamo l’applicazione delle conseguenze sanzionatorie previste, affinché non siano le sole imprese …a pagare!”