“Da allora – fanno però sapere dalla Flc Cgil Molise – un assordante silenzio è caduto sulla vicenda. Eppure ci sono stati fiumi di parole spese per rassicurare i lavoratori della formazione professionale sulla prosecuzione della loro attività lavorativa e sul riordino del sistema, in una logica di utilizzazione delle professionalità da spendere per far ripartire un settore nevralgico per l’economia regionale. Intanto, i lavoratori sono senza stipendio da ottobre, in molti casi avanzano mensilità arretrate e ancora oggi non percepiscono il sostegno al reddito sotto forma di cassa integrazione in deroga. Ogni tanto si ha notizia di qualche ‘pellegrinaggio romano’, di qualche riunione informale, di qualche comunicato che appare più una strumentalizzazione politica che un intervento propositivo sulla questione. La Flc Cgil Molise lo sostiene da tempo: il sistema regionale della Formazione Professionale ha una sua dignità e delle finalità istituzionali, sanciti dalla stessa Costituzione, e non può essere trattato alla stregua di prebende da promettere o da elargire. La politica deve uscire dalle solite promesse e fare delle proposte concrete e praticabili, che valorizzino le professionalità e puntino sulla rifondazione della formazione professionale, relegata ad un ruolo di Cenerentola ormai inaccettabile, che offende la professionalità di coloro che, con spirito di dedizione e sacrifici personali, stanno aspettando di conoscere quale sarà il proprio destino”.
“E’ – rimarcano da via Mosca – giunta l’ora di uscire dall’equivoco. La Regione non può più far finta di niente: la situazione dei lavoratori della formazione professionale è drammatica, e c’è il rischio che il disagio sociale esploda in manifestazioni di protesta anche eclatanti. Aspettiamo una convocazione nell’immediato dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali, così come già richiesto. Intanto, è necessario uscire al più presto dalla gestione emergenziale del sistema. Se in tempi brevi, non ci saranno risposte adeguate intraprenderemo nell’immediato, insieme ai lavoratori, le opportune iniziative di mobilitazione”.