“I fondi europei saranno tanti, diversificati e fondamentali per il Molise. Altrettanto determinanti saranno quelli, opportunamente intercettati e finalizzati, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Si tratta di un’occasione importantissima per i molisani, soprattutto per quelli del futuro. La nostra non è una regione per giovani, ma deve diventarlo e farlo subito, se non vuole rischiare l’estinzione. Dal Consiglio Comunale di Campobasso abbiamo promosso una discussione monotematica sul tema (siamo il capoluogo, geograficamente nel cuore della regione)”. Così i consiglieri di Palazzo San Giorgio Giose, Chierchia, Battista e Salvatore sul Consiglio comunale monotematico.
“La prima questione, per noi centrale, è, finalmente, la visione politica, vale a dire l’impostazione, la modalità con la quale si vuole programmare la spesa. La logica fin qui seguita è drammaticamente perdente, perché si fonda su due principi sbagliati: “un po’ per ciascuno non fa male a nessuno” e “benefici a breve termine” dettati dalle scadenze elettorali. Noi ribaltiamo il concetto: ci vuole una programmazione che serva, per prima cosa, ai molisani nati da pochi anni (o a quelli che nasceranno) e che porti benefici a tutta le regione. Vivere in questa terra deve essere una prospettiva concreta e possibile per i giovani. Il Molise ha bisogno di futuro, ma adesso!
A nostro giudizio sono 3 le grandi aree tematiche su cui lavorare e, nel dibattito sviluppatosi, abbiamo provato ad indicare le 3 parole-chiave corrispondenti: SALUTE, CONNESSIONI, LAVORO. L’ordine scelto non è casuale.
SALUTE. In una regione dove mancano i servizi sanitari essenziali non esiste neppure la possibilità di occuparsi del resto. Se il futuro è un’incognita, il presente fa paura perché in Molise, senza andare troppo per il sottile, si muore per malattie e problematiche che in altre regioni sono affrontabili e risolvibili. La sanità pubblica, depotenziata negli anni a vantaggio di quella privata, deve tornare al centro. Alle scelte sbagliate del passato, si sono aggiunte le inerzie colpevoli del presente. Abbiamo perso anche l’occasione di sfruttare i fondi stanziati per l’emergenza pandemica. Le risorse del PNRR devono andare a segno. La salute, banalmente, resta la prima cosa da riportare al centro dell’azione programmatoria e di intervento.
CONNESSIONI. Le reti sono tante, il Molise va connesso a tutte quelle possibili. La rete Internet, la rete idrica, la rete della formazione, della conoscenza e della specializzazione, le reti del turismo ambientale ed enogastronomico, le reti stradali e ferroviarie.
I fondi Europei consentono di investire molto su questi aspetti, anche se per le infrastrutture viarie si tratta più di progettare ed aspettare (pretendendo) finanziamenti specifici, che sono saltati a causa della assenza di progettazioni esecutive.
Solo le reti, tutte quelle elencate, possono portare a colmare l’esigenza primaria e finale: il lavoro.
LAVORO. Tutta la programmazione porta a questo. Se abbiamo una regione con una Sanità pubblica forte e di qualità, se questa regione è connessa, allora possiamo arrivare alla creazione di lavoro vero e per tutti e, dunque, ad invertire il drammatico trend demografico. Se la rete INTERNET è efficiente, si possono attrarre investimenti per lavoro agile oltre che potenziare la gestione dei servizi pubblici ( siamo pochi dovremmo essere un gioiello nella gestione degli enti). Se la rete IDRICA funziona, è possibile scommettere sulla vocazione agricola della nostra terra. Se il Molise sarà connesso alla RETE del turismo ambientale, alla rete dei trasporti, infine, daremo linfa alle attività produttive, all’esportazione, all’industria e al turismo.
Che poi rete significa GOL… facciamolo questo Gol per il bene di tutti noi!”