La Filt-Cigl esprime assoluta perplessità in ordine alla vicenda di scissione dell’Atm Spa con conseguente costituzione della SATI Spa, società quest’ultima che gestisce solo di fatto parte della rete del trasporto pubblico locale.
“Non rientra tra le competenze dell’Organizzazione sindacale valutare profili di legittimità dell’operazione di separazione, meno che mai di compatibilità con l’attuale quadro normativo – scrive l’organizzazione sindacale in una nota stampa –. Rilievi in merito ci attendiamo che vengano dall’organo istituzionale, anche perché le istanze avanzate alla Sati Spa dalla parte sindacale e le perplessità in esse contenute che non potevano che riguardare il personale dipendente, sono rimaste inevase.
Ci riferiamo in modo specifico alla richiesta di conoscere i criteri con i quali i lavoratori sono stati assegnati alle singole sedi, l’elenco del personale rimasto in forza all’ATM e quello del personale trasferito alla SATI, con specificazione del livello di inquadramento, data di assunzione e sede di lavoro; i criteri per il trasferimento e turnazione del personale tra le varie sedi di lavoro, criteri per le attribuzioni di incarichi aziendali superiori, presumibilmente attuati in modo discriminatorio e comunque in violazione di norme di legge e di contratto.
Riteniamo tuttavia che trattandosi di un servizio pubblico, questa OS non possa esimersi dal rilevare che le vicende della divisione, pur partendo da presupposti ed esigenze diverse, non garantiscono la riduzione dei costi generali e semplificazione del sistema, soprattutto in considerazione di quanto annunciato dalla Regione Molise in tema di servizi minimi, né innalzano l’efficienza del sistema stesso.
Ci chiediamo come questi processi siano utili per rafforzare e rendere più efficiente il sistema del trasporto pubblico locale su gomma (unico parametro che consentirebbe un maggior flusso di finanziamenti trasferiti dallo Stato alla Regione), ritenendo che gli stessi si traducano in una ulteriore ingessatura del sistema, riportando, su scala più ampia e più problematica, diverse delle questioni vissute dal sistema del trasporto pubblico locale in questi ultimi anni, anni in cui si è registrato, causa anche la riduzione dei contributi pubblici statali, ma non solo, un progressivo deterioramento della qualità del servizio ed un aumento dei casi di crisi aziendali, con conseguenti ricadute negative sui livelli occupazionali e sull’utenza che vede ingiustificatamente aumentare le tariffe cosi come già opportunamente stigmatizzato dalla stessa Regione”.