“Non considero l’8 marzo una festa, ma una data per ricordare le conquiste faticosamente ottenute dalle donne nel corso degli anni e, nello stesso tempo, per riflettere sulle discriminazioni e sulle violenze cui sono state sottoposte in passato e di cui, purtroppo, sono ancora vittime. L’8 marzo non deve necessariamente essere inteso come un momento celebrativo, ma piuttosto partecipativo alle battaglie che ancora oggi le donne sono costrette ad affrontare per affermarsi ed essere se stesse”. Ad affermarlo, attraverso una nota stampa, è l’assessore alle Pari Opportunità del Comune di Campobasso, Emma de Capoa.
“Il mio pensiero – prosegue la de Capoa – va a quelle donne che ancora oggi, nel terzo millennio, in alcuni Paesi del mondo, sono sottoposte, anche per motivi religiosi, a pesanti imposizioni e discriminazioni; a quelle giovanissime donne che subiscono mutilazioni genitali, a quelle che vengono vendute dalle proprie famiglie per essere avviate alla prostituzione, alle spose bambine, a tutte quelle donne che vengono private della propria identità, obbligate al silenzio e all’invisibilità. Anche nei paesi occidentali, nonostante le leggi – e sappiamo che le leggi italiane sono tra le più avanzate d’Europa soprattutto in tema di tutela della maternità e delle Pari Opportunità – molti ostacoli si frappongono ancora al pieno riconoscimento dei diritti delle donne”.
“La battaglia più dura e difficile da affrontare – prosegue l’assessore comunale – è sicuramente quella contro la violenza, nelle sue diverse forme e modalità, fisica, sessuale, psicologica, economica, una piaga che ogni società ha il dovere di combattere energicamente. Non mi stancherò mai di dire che la violenza è un problema sociale e culturale, diffuso nei paesi industrializzati come in quelli in via di sviluppo che non conosce differenze sociali o culturali. Per questo, tenuto conto della gravità del problema, come donna, come cittadina, come assessore alle Pari Opportunità, ribadisco che, oltre a potenziare una politica culturale adeguata che affronti il problema alle radici, attraverso una capillare attività di sensibilizzazione e prevenzione da portare soprattutto nelle scuole, è indispensabile provvedere anche all’attivazione di centri antiviolenza che offrono sicuramente una risposta ed un aiuto concreto alle donne vittime di violenza e maltrattamenti, attraverso specifici strumenti di solidarietà, supporto e consulenza. Per questi motivi, martedì 8 marzo, sarò insieme alle donne molisane davanti la sede del Consiglio regionale”.
“E sarò presente – ha concluso l’assessore Emma de Capoa – non solo per la difesa e il rilancio della sanità pubblica, auspicando una nuova progettazione politica centrata sulla riqualificazione e sul potenziamento della struttura pubblica, nonché sulle reali esigenze dei cittadini, ma anche per sollecitare , in conformità a quanto previsto dalla legge regionale numero 15 del 2013, l’attivazione a Campobasso di un centro antiviolenza necessario per dare concretamente inizio alle procedure operative e alle azioni preventive a tutela delle donne vittime di violenza e maltrattamenti”.