“Comprendo perfettamente le preoccupazioni di chi, come Legambiente, è impegnato quotidianamente nella lotta all’inquinamento e per la tutela della salute ma sta di fatto che il voto del Parlamento muove nella direzione di un controllo più efficace e sostenibile per quanto riguarda le emissioni delle autovetture. Il Parlamento ha il dovere di recepire ed ascoltare le diverse sensibilità emerse durante il dibattito ma una cosa è certa: le emissioni inquinanti saranno ridotte”. Così Aldo Patriciello, europarlamentare e membro della Commissione ambiente al Parlamento europeo, a proposito delle polemiche degli ultimi giorni riguardanti il progetto di atto delegato della Commissione europea che istituisce la procedura per i test sulle emissioni degli autoveicoli in condizioni reali di guida (RDE).
“Il provvedimento votato dal Parlamento – afferma Patriciello – riduce di fatto le emissioni che le macchine produrranno nei prossimi anni: una riduzione che inizierà già nel 2017 e che sarà monitorata annualmente in maniera concreta, di modo tale da non consentire più il ripetersi di scandali come quello che ha coinvolto la Volkswagen”.
L’Eurodeputato molisano si dice convinto sulla necessità di “non prestare il fianco a semplificazioni giornalistiche che certamente catturano l’attenzione del pubblico ma che non colgono la reale portata del provvedimento adottato a Bruxelles la settimana scorsa. Ci si è concentrati, in sostanza, – spiega Patriciello – sulle emissioni ‘reali’ e non soltanto su quelle certificate nei test. Questo perché ci siamo accorti che nella realtà le automobili immesse sul mercato rispettavano i limiti in laboratorio, ottenendo l’omologazione, ma non le rispettavano su strada.Abbiamo così optato per la soluzione indicata dagli esperti della Commissione europea – conclude l’eurodeputato azzurro – una soluzione-ponte che da un lato mira ad ottenere un reale e concreto abbassamento dell’inquinamento a partire già dal prossimo e, dall’altro lato, consente alla case automobilistiche di fare i necessari investimenti tecnologici per adeguarsi ai nuovi standard senza dover tagliare posti di lavoro”.