Con 773 profughi ospitati con i flussi emergenziali e 407 nei progetti triennali per i rifugiati ed i richiedenti asilo, il Molise offre un contributo all’accoglienza umanitaria nazionale pari al 2% del totale con una percentuale che supera tre volte il rapporto tra residenti regionali e popolazione italiana.
Pur scontando ancora limiti evidenti, il rappresentante del Ministero dell’Interno intervenuto oggi al tavolo di coordinamento presso la Prefettura di Campobasso, ha espresso apprezzamento per la risposta solidale della nostra comunità, spronandoci a consolidare la rete delle strutture di accoglienza attraverso l’attivazione di un centro hub di prima emergenza ed un potenziamento dei comuni coinvolti nello SPRAR con progetti di integrazione socio – culturale e inclusione lavorativa.
La Regione Molise con l’Assessorato alle Politiche Sociali ha risposto positivamente alle sollecitazioni dell’ANCI e di diversi amministratori comunali presenti che hanno chiesto di aprire un confronto preliminare in sede regionale con i soggetti gestori, l’ASREM, l’Ufficio Scolastico e le associazioni di volontariato, per approntare meglio le potenziali disponibilità all’imminente bando ministeriale sui progetti di accoglienza triennale SPRAR per minori stranieri non accompagnati.
Il Prefetto di Campobasso ha espresso vivo sostegno all’iniziativa dell’Anci e dell’Assessorato alle Politiche Sociali, visto come una preziosa opportunità di cooperazione istituzionale, raccordo con il territorio e strutturazione di un sistema locale capace di reggere nel tempo alla pressione crescente dei flussi migratori emergenziali.
Pur registrando un sostanziale passo avanti del Molise nel contributo offerto all’emergenza profughi, permangono esigenze di accelerazione del rilascio dei permessi di soggiorno da parte della Sottocommissione insediata presso la Prefettura di Campobasso e va affrontata con urgenza la questione legata all’assistenza sanitaria per la prima fase di accoglienza stante la tempistica burocratica.
Sull’insieme di queste tematiche i Sindaci che presiedono i Piani Sociali di Zona sono stati invitati a programmare riunioni specifiche di approfondimento delle problematiche connesse con la gestione dei flussi di accoglienza dei profughi sul loro territorio per avanzare proposte ed indicare soluzioni utili a impegnare i cittadini stranieri in attività di volontariato e raccordare un più efficace percorso di integrazione con le comunità locali.