“Quello che sta accadendo a Campobasso è allarmante. Ma il circo mediatico che ci stanno offrendo il presidente Toma e alcuni consiglieri regionali rasenta il teatro dell’assurdo”, così il segretario del PD e consigliere regionale Vittorino Facciolla.
“L’imperatore Toma, che fin dalle battute iniziali ha tenuto in scacco i molisani con le sue decisioni su come gestire l’emergenza, continua a dire che va tutto bene e che chi ha sbagliato pagherà. Ma chi ha sbagliato? Chi doveva controllare? Chi avrebbe dovuto prevedere nel dettaglio e – ha continuato il segretario dei dem – costruire un percorso sicuro per la fase 2? Proprio lui con il suo team di esperti. Il consigliere Di Lucente ne approfitta per attaccare il sindaco Gravina e farne una battaglia politica contro il Movimento Cinque Stelle e non mancherà un misero botta e risposta sempre e solo sul piano politico. Noi abbiamo fatto proposte concrete fin dall’inizio della pandemia, proposte che abbiamo visto in parte attuate ma non ci stancheremo mai di ribadire quello che diciamo da più di due mesi ovvero che bisogna separare gli ospedali covid da quelli no covid e che l’unico modo per monitorare e prevenire i contagi è quello di fare tamponi a tappeto
“In 80 giorni sono stati processati 8mila tamponi. Sappiamo per certo che il Molise aveva la possibilità di farne almeno il quadruplo. Avremmo dovuto farli con metodo, sistematicità. Il basso numero dei nostri cittadini ci permetteva di diventare una sorta di laboratorio virtuoso per arginare e bloccare i contagi (si veda quello che è stato fatto in alcuni centri del Veneto come Vò Euganeo) e invece qui non c’è stata alcuna pianificazione, alcuna programmazione se non ordinanze a spot su cercatori di tartufi e quarantene per chi rientra da fuori regione, salvo poi non verificare neanche chi, da fuori regione, partecipa ai funerali. Ed ora? Anziché predisporre misure ferree per tutelare ancor più la salute dei molisani cosa accade? Si azzuffano per chi doveva fare cosa, il solito scaricabarile delle responsabilità. In certi casi è meglio tacere, tacere e lavorare a testa bassa. Servono adesso più che mai meno arroganza e più umiltà. Entrambe necessarie a tirare fuori i molisani da questo pasticcio.
“Ma evidentemente a questo punto – conclude Facciolla – è il caso che intervenga il Governo nazionale, cosa che noi chiederemo”.