A fine agosto l’amministrazione provinciale di Campobasso rinnova Consiglio e vertice. La prima elezione di secondo livello che interessa 84 comuni per una popolazione di 225.622 abitanti, rappresentati da 889 consiglieri e sindaci.
Una provincia che ha un bilancio con 26 milioni di euro di entrate e 35 di spese correnti e con disavanzo (vale a dire un pre-dissesto) che si sta evitando grazie a un’apertura di circa 150 milioni a valere sul decreto sugli locali appena approvato e che evita il fallimento a circa 70 amministrazioni provinciali.
Una macchina burocratico-amministrativa quella di via Roma che assommerà a 132 unità al 1° gennaio 2017, che da 9 dovrà passare a 5,5 milioni di spese, e che dovrà gestire soprattutto le strade (circa 1500 chilometri, tre volte quelle dell’ANAS) e quasi sessanta scuole (per stare alle funzioni fondamentali).
Questa dunque la situazione “che – scrive il segretario regionale del PD, Micaela Fanelli – richiede senza dubbio unitarietà, rappresentatività e autorevolezza per un candidato presidente che sappia fungere anche da raccordo con i territori e per la scelta del quale siamo chiamati – come coalizione di centro sinistra che ha il proprio perno nel PD – ad uno sforzo importante. Antonio Battista è l’uomo giusto e spero sciolga la riserva definitivamente e positivamente in questo tempo che si è preso per una corretta riflessione con la sua maggioranza comunale”.
“Serve ora – prosegue Fanelli – che i comuni minori e Termoli abbiano la giusta rappresentanza in modo che tutti i bisogni territoriali vengano espressi. Voce dal basso, dunque, in un percorso in cui le aree vaste siano un punto di riferimento potenziale per l’aggregazione dei sindaci e dei consiglieri. Fortore, Matese, Cigno, Basso Molise, Termoli, Molise centrale e cintura di Campobasso sono tutti ambiti che meritano una propria presenza importante. Dopo l’ascolto dei sindaci, che ha portato all’indicazione democratica di Antonio, voluta e sostenuta dalla segreteria del PD e dai principali segretari politici alleati, spetta agli amministratori individuare i propri candidati consiglieri provinciali. Abbiamo indicato un metodo inclusivo e fortemente democratico per arrivare al risultato compatti e forti, insieme con tutto il partito e gli alleati. Gestire un ente con serie difficoltà finanziarie e che sta chiudendo richiede un enorme sacrificio e un grande lavoro di squadra, potendo rafforzare il buon lavoro che la giunta regionale sta portando avanti, bene, in particolare per centri impiego e biblioteca, lavorando in sinergia per razionalizzare questi servizi e rilanciare le attività su questi e gli altri servizi fondamentali”.
“Sperando – conclude Micaela Fanelli – che vinca il sì al referendum, questa dovrebbe essere infatti l’ultima elezione provinciale. Un grande impegno che richiede un grazie agli amministratori che lo assumono e che, ricordo, operano senza alcuna indennità per il bene del proprio territorio. All’opera dunque, abbiamo solo qualche giorno. La consegna delle candidature scade l’11 di agosto”.