Tra i promotori, oltre all’Associazione ‘Campobasso Insieme’ presieduta da Claudia Mistichelli, anche l’Asrem, la Fondazione Giovanni Paolo II, Associazione Italiana Ingegneri Clinici (Aiic), l’Università degli Studi del Molise e la Regione Molise.
“Le aziende sanitarie e i sistemi sanitari delle singole Regioni – si legge sulla locandina – si confrontano con un contesto in cui il progressivo invecchiamento della popolazione, la domanda di servizi sempre più qualificata e la dinamica tecnologia sempre più accelerata mettono a serio rischio la sostenibilità di tali sistemi. Lo sviluppo di un numero sempre maggiore di apparecchiature per la diagnosi, la terapia e la riabilitazione, la loro sempre più spinta sofisticazione e complessità, ha messo in luce la necessità di formare gli operatori sanitari al corretto utilizzo di tale strumentazione in modo da garantire i massimi livelli di sicurezza ai pazienti ed operatori della strumentazione diagnostica e terapeutica nella pratica clinica, migliorare la qualità dei servizi erogati, assicurare la corretta gestione sul piano tecnico-economico del patrimonio tecnologico biomedicale”.
Si inizia alle 9,30: introdurrà l’ingegnere Pasquale Bartollino, coordinatore Servizio Ingegneria Clinica dell’Asrem; proseguiranno il professor Ernesto Quarto, docente di Strumentazione Biomedica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università ‘Federico II’ di Napoli; il dottor Francesco De Nicolo, presidente nazionale FARE; il professor Carlo Campobasso dell’Unimol; il dottor Claudio Amoroso, presidente AREA Abruzzo e Molise; l’ingegner Laura Paventi del SIC – Asrem; e l’avvocato F. Varrone. Al termine della mattinata coloro che seguiranno il convegno dovranno effettuare un questionario di valutazione; infine, ci sarà la consegna degli attestati.