Non basta inserire nell’articolato della legge – scrivono Minotti, Ferri e D’Angelo – un pur apprezzabile emendamento che rinvia ad un successivo provvedimento legislativo la riforma dell’Azienda Speciale “Molise Acque” per definire il passaggio dalla Regione ai Comuni, perché se tale percorso si blocca per qualsiasi motivo amministrativo, tecnico, normativo, patrimoniale o finanziario, si rischia di non avere più alcuno strumento per non procedere con la messa a gara del servizio con la conseguente privatizzazione della gestione dell’acqua.
La Rete dei Sindaci per l’Acqua Pubblica, insieme al Forum, a Libera Molise, a Italia Nostra, al Comitato Acqua Bene Comune, alle forze sociali e ai movimenti civici, sollecita la certezza di prevedere in legge, hic et nunc, la possibilità di assegnare il servizio idrico integrato regionale ad una società pubblica in house senza ricorrere ad alcuna gara.
Su questa richiesta, Sinistra Italiana, auspica ogni e più ampia adesione politica ed istituzionale, in modo tale che si eviti il commissariamento del Ministero dell’Ambiente, si preservi l’acqua pubblica e si costituisca un soggetto gestore pubblico ad hoc con tutti i requsiti giuridici previsti dalle normative in vigore.