La questione Egam tiene banco tra i sindaci e, aspettando il passaggio sui banchi di Palazzo Moffa, anche tra i consiglieri regionali. Il vice-presidente del Consiglio regionale, Cristiano Di Pietro, torna sull’argomento dopo avere nei giorni scorsi diramato un comunicato nel quale invitava tutti i sindaci a “non perdere l’opportunità di aderire e di guardare con ottimismo alle novità introdotte dal nuovo Ente, anche in virtù di norme che comportano una gestione più limpida dello stesso”.
“Oggi entro nel merito di una seconda polemica nata intorno all’istituzione dell’Ente di Governo dell’ambito del Molise – spiega Di Pietro -. Mi sorprende verificare l’insistenza di alcuni commenti di persone che cercano di far passare il messaggio distorto secondo cui la Giunta regionale, e la maggioranza, guardano all’acqua non più come a un bene pubblico. A quanto pare, questa gente ha la memoria corta o non ha letto bene, visto che, tra le righe dell’articolato in esame, non si evince alcuna intenzione di privatizzare l’acqua”.
Di Pietro aggiunge poi un passaggio importante nel percorso che gli amministratori regionali hanno condotto finora in riferimento alla gestione idrica. “Non è passato troppo tempo da quando io e l’attuale assessore Pierpaolo Nagni stazionavamo sotto i gazebo nelle piazze molisane per la raccolta di firme, pronti a promuovere i referendum affinché l’acqua restasse un bene pubblico. Qualcuno ha perso la memoria, forse. Da qui – prosegue Di Pietro – è chiara la volontà politica della giunta, e in primis dello stesso assessore regionale, che l’acqua resti un bene di tutti”.
L’ultima riflessione del portavoce del ‘Molise di tutti’ è un affondo a chi quella battaglia l’ha vissuta solo ai margini. “Le strumentalizzazioni politiche – spiega Di Pietro – lasciano il tempo che trovano, soprattutto se fatte – ha concluso – da chi sotto quei gazebo non è mai stato visto”.