“Condivido con il presidente del Consiglio regionale, Salvatore Micone, l’obbiettivo di superare il digital divide, ostacolo che assume un significato ancor più importante in questa fase d’emergenza. Tuttavia credo che Micone stia puntando sullo strumento sbagliato”, così il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Angelo Primiani.
“La Regione, infatti, – dice ancora l’esponente pentastelalto – sta investendo soldi pubblici del Psr 2014-20 per costruire un’opera strategica come il progetto FTTH fiber to the home (letteralmente, fibra fino a casa) per condurre la banda ultralarga fin dentro le abitazioni private con collegamenti esclusivamente in fibra ottica.
Nelle dichiarazioni rese alla stampa negli ultimi giorni, invece, Micone parla di un’opera ormai obsoleta che coinvolge un operatore privato della telefonia mobile e prevede l’utilizzo della fibra ottica solo fino agli armadi stradali di permutazione da dove ripartono i collegamenti verso i privati tramite i vecchi cavi di rame riducendo la potenza del segnale. Insomma, il presidente parla di un’opera superata a livello tecnologico e poco strategica sul piano sociale sociale.
Per realizzare il progetto di banda ultra larga in fibra ottica, lo Stato ha creato una società ad hoc, la Open Fiber, che già a giugno 2017 ha firmato un contratto di concessione con la società in house del Mise, Infratel Italia, per realizzare una rete ultraveloce nelle aree a fallimento di mercato delle sei regioni interessate dal primo bando di gara, tra cui il Molise. Sono oggetto di intervento le ‘aree bianche’, quelle in cui gli operatori TLC hanno dichiarato di non essere interessati ad intervenire dopo rilevazioni fatte nel 2015 e confermate nel 2016.
Solo in Molise, il valore del lotto oggetto del piano di infrastrutturazione di Open Fiber è di circa 30 milioni di euro per portare la banda ultralarga in 136 comuni, 41 dei quali hanno visto già partire i lavori.
Riassumendo: da una parte abbiamo un’opera di proprietà statale che garantisce fibra ottica fin dentro le case dei molisani, dall’altra abbiamo un’opera gestita da un operatore privato che arriva nelle abitazioni con i vecchi cavi di rame, quindi con connessione più lenta. Ecco perché al presidente Micone dico che, davanti ad un progetto davvero innovativo, parlare di un’opera superata, per giunta al centro di questioni giudiziarie, può creare confusione soprattutto tra gli amministratori locali chiamati a concedere le concessioni per svolgere i lavori”.
“Quello che stiamo vivendo – conclude Primiani – è un momento di difficoltà che tuttavia può tramutarsi in momento di opportunità. La Regione Molise deve avere bene impressa una vision, un obbiettivo e la strategia per raggiungerlo. Se, come auspicabile, l’obbiettivo è quello di connettere il maggior numero di cittadini nel migliore dei modi, allora abbandoniamo le tecnologie già superate e puntiamo con decisione verso l’innovazione vera, reale, l’unica in grado di fare il bene dei molisani. Se sarà scelta questa strada, il MoVimento 5 Stelle sarà ben lieto di seguirla”.