Le decisioni culminano al termine di una dura e lunga battaglia legale, iniziata più di dieci anni fa e portata avanti dalla lavoratrice con l’assistenza legale dell’avvocato Vincenzo Iacovino.
Infatti alla signora che svolgeva mansioni di responsabilità e coordinamento presso la redazione locale della RAI erano state assegnati improvvisamente e senza motivo, compiti di estrema elementarità e semplicità con grave lesione della professionalità raggiunta dalla stessa nel corso della propria carriera.
Una battaglia che ha portato alla luce un fenomeno, quello del demansionamento e del mobbing molto frequente e spesso sottovalutato soprattutto per quel che riguarda le ripercussioni che tali condotte determinano, non solo in ambito lavorativo e professionale, ma anche personale e famigliare delle vittime, talvolta con danni permanenti e che nessun giudice può risarcire completamente.
L’avvocato Iacovino dichiara piena soddisfazione per il risultato conseguito e per le pronunce espresse dai giudici della Corte d’Appello che hanno reso giustizia anche in secondo grado alla lavoratrice e ridestato l’attenzione verso comportamenti vessatori talvolta tenuti dalle aziende, spesso sommersi e sottaciuti anche, e soprattutto, per paura di ritorsioni sull’ambiente di lavoro.