“Sembra una saga familiare, tra figli, padri, madri e cognati che giocano ciascuno su un tavolo diverso dall’altro, recitando una parte in commedia, con il consenso ‘familiare’ alle spalle, per non chiudersi nessuna porta: uno va al tavolo del PD e l’altro a quello del centrodestra; uno strizza l’occhio a sinistra e l’altro, come se niente fosse, partecipa alle riunioni di maggioranza. Ma davvero è ridotta a questa commedia di pessimo gusto la politica molisana? Un gioco di ruoli in cui si ripetono parole vuote a cui non corrisponde alcun contenuto, comunicati stampa di rara reticenza e inutilità, come quello vergato ieri sera dai partiti della coalizione di centrosinistra, in cui si dice tutto e nulla, eludendo sistematicamente il merito dei problemi e delle questioni più urgenti. È accettabile che la coalizione di maggioranza, dopo il clamoroso fallimento delle politiche occupazionali riportato in questa legislatura, abbia ancora il coraggio di parlare di importanza del lavoro? Come possono non vergognarsi nel parlare di lavoro dopo aver ridotto sul lastrico centinaia di famiglie? Hanno consentito lo smantellamento del servizio sanitario pubblico in favore di pochi privati senza dire una parola e adesso hanno la sfacciataggine di promettere agli elettori un impegno per quella stessa sanità pubblica che loro, non altri, hanno falcidiato? Ma davvero stiamo scherzando?”, dichiarano gli esponenti del movimento civico fondato, tra gli altri, da Giacomo Lombardi, Antonio Carlone, Massimo Romano, Gianluca Cefaratti, Peppe Notartommaso, Stefano Testa.
“Se non si recupera serietà, e soprattutto un minimo di credibilità, questo dibattito già ridicolo diventerà grottesco: come si può essere alleati di Frattura e presentarsi agli elettori come alternativi al suo governo? La questione è politica e come tale dovrebbe essere affrontata: la nostra linea politica è opposta a quella seguita in questi anni dal governo regionale, dall’acqua pubblica alla sanità, dalla tutela ambientale contro le speculazioni alla condotta morale che non può essere un optional per chi riveste incarichi pubblici. Su queste basi, non sulle ennesime promesse di natura sfacciatamente elettorale, valuteremo le alleanze”.