Per Exchange Traded Fund (ETF) si intende una particolare tipologia di fondo di investimento, o Sicav, con due caratteristiche proprie: negoziazione in Borsa come un’azione, con l’obiettivo di investimento che è quello di replicare l’indice a cui fa riferimento tramite una gestione del tutto passiva. Si tratta di uno particolare strumento finanziario negoziato in Borsa come che riassume in sé tutte le caratteristiche di un fondo e di una azione: in una sola parola significa che consente agli investitori lo sfruttamento di tutti i punti di forza previsti e prevedibili: diversificazione e riduzione del rischio sui propri fondi, ma soprattutto flessibilità, efficacia e trasparenza informativa della negoziazione in tempo reale delle azioni.
Per la consulenza finanziaria indipendente selezionare i migliori ETF è questione fondamentale. Ad esempio, nel caso di Moneyfarm, il Comitato Investimenti si occupa della sola individuazione dell’asset allocation più adeguata ai profili rischio/rendimento degli investitori, scegliendo i strumenti ideali tramite cui allestire un processo selettivo basato su regole precise e secondo una linea coerente. Per rendere possibile questa attività c’è bisogno di un monitoraggio costante, accompagnato da revisioni periodiche e a scadenza fissa, dal momento che la volatilità del mercato degli ETF è particolarmente soggetta a continue evoluzioni. Gli emittenti si sono moltiplicati e il livello, piuttosto alto, di competizione ha portato alla nascita di prodotti performanti e low cost.
Come muoversi con gli ETF? Anzitutto tramite una accurata selezione dei fondi, cercando di individuare tutte le opportunità di sostituire fondi correnti in portfolio. Si tratta di una scelta nata dall’analisi costi-benefici, dal momento che inserire fondi in un portafoglio significa andare incontro a dei costi, legati al trading e alla fiscalità, per gli investitori in regime di amministrato. Un fondo va monitorato e individuato, offrendo all’investitore la miglior opportunità disponibile, per ottimizzare l’investimento e il profitto. Tenendo conto sempre dei costi, una delle voci da mettere in conto quando si parla di selezione di ETF.
Sempre Moneyfarm offre un’ottima soluzione in questo caso, proponendo sette criteri fondamentali di selezione degli ETF. A cominciare dalla mappatura dell’offerta, dove viene assegnato un punteggio ai fondi per ciascuno dei sette criteri. I punteggi sono pesati in base alla loro importanza. Fatta questa selezione, viene assegnato, ad ogni fondo, un punteggio. Il Comitato Investimenti si premura di valutare tramite una analisi qualitativa, che prevede per esempio tutta una serie di benefici che provengono da un canale di comunicazione diretto, da una dialettica, con i gestori dei fondi in questione.
In totale vengono presi in considerazione i costi di gestione, per ridurre i costi quanto più possibile, i costi di transazione, la strategia di replica, dove si predilige la replica fissa a quella sintetica, la qualità del provider, la liquidità, con attenzione particolare a strumenti con ampie masse in gestione e grossi numeri di negoziazioni giornaliere, liquidità dei sottostanti, con la scelta di fondi che investono in indici particolarmente alti dal punto di vista della liquidità. Infine il Tracking Error, con la scelta, che persegue poi l’obiettivo, di individuare il provider che è stato capace di replicare meglio un indice.