Commissari liquidatori delle comunità montane soppresse, De Chirico incalza Toma: “Quanti altri soldi dovranno sborsare i molisani”

“Sarebbe ora che il governatore Donato Toma ci spiegasse quanto altro tempo dovranno attendere i molisani e quanti altri soldi dovranno sborsare per vedere completato il processo di liquidazione delle Comunità montane”. Così, in una nota, il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Fabio De Chirico che si è espresso circa le ultime nomine fatte dal presidente della Regione.
“La legge regionale – dice De Chirico ripercorrendo l’iter della soppressione delle comunità montane – numero 6 del 2011 art.10 comma 7 recita: ‘Il Commissario liquidatore decade alla data di estinzione dello stesso ente, disposta con decreto del Presidente della Giunta regionale, e comunque, non oltre la data del 31 dicembre 2012. È possibile la motivata proroga di tale termine per non più di dodici mesi con atto di Giunta regionale.’ Era marzo 2011 quando partì, sulla carta, il processo di estinzione e liquidazione delle Comunità montane. Nella gestione liquidatoria dei dieci enti molisani, in questi anni, si sono succeduti diversi Commissari (prima 10, poi accorpati a 2 poi ancora 3 e da ieri 4) che hanno letteralmente fallito gli obiettivi prefissati dalla legge del 2011 e dalla legge n.22/2012 che disponeva: ‘La Giunta regionale ha facoltà di prorogare la gestione liquidatoria delle soppresse Comunità montane il cui personale, alla data del 31 dicembre 2013, risulta ancora in servizio, per il solo periodo necessario al completamento della mobilità dello stesso”.
“Le delibere di Giunta che in questi anni hanno rinnovato e rinominato vecchi e nuovi commissari – commenta De Chirico – sono arrampicate sugli specchi per evitare di ammettere che la gestione transitoria è stata un totale fallimento per via dei sei anni di ritardo dalla prima scadenza. In merito ad alcune azioni, peraltro, ci sono molte perplessità sulla loro regolarità amministrativa visto che si è andati oltre l’esclusivo compito del completamento della mobilità del personale. Mi viene in mente l’esempio della ‘Comunità Molise Centrale’, proprietaria dell’unica discarica pubblica sul territorio e affidataria della gestione della stessa a una società privata”.
“Ad oggi – conclude il rappresentante pentastellato – possiamo dire con certezza che ancora non è completato il processo di riassorbimento delle posizioni in soprannumero, nonostante sette lunghi anni, e che questi ennesimi commissari appena nominati (4 stavolta) ci costano duemila euro ognuno al mese per occuparsi, di norma, solo della mobilità del poco personale rimasto”. 
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