“Comitato Trivisonno 2015”, prosegue il ciclo ‘Udienze a Palazzo’: successo di partecipanti anche per la visita a Palazzo Magno

Il dipinto della pace tra Crociati e Trinitari

Continua l’attività di promozione culturale del “Comitato Trivisonno 2015” durante il Natale campobassano.

L’associazione ha organizzato ieri, lunedì 21 dicembre 2015, un tour all’interno di Palazzo Magno, sede della Provincia di Campobasso, che rappresenta un vero e proprio museo pubblico con opere di inestimabile valore di artisti molisani.

L’iniziativa rientra nel ciclo di visite “Udienze a Palazzo”, promosse dal comitato con il supporto dell’assessorato alla Cultura del Comune di Campobasso, con lo scopo di raccogliere fondi per il restauro del dipinto  “Gli Evangelisti” del maestro Amedeo Trivisonno.

L’opera è collocata all’interno della Chiesa di Santa Maria della Croce sulla volta della cappella dell’Addolorata.

“Il 2015 – ha dichiarato Antonio Vinciguerra del Comitato – rappresenta il ventennale della morte dell’artista di Trivisonno e il “Comitato Trivisonno 2015”, gruppo informale costituito da diverse associazioni e Istituzioni del Molise, ha inteso realizzare una serie di eventi per valorizzare la figura dell’artista e favorire la conoscenza delle sue opere presenti nella regione Molise. Abbiamo organizzato la visita odierna con lo scopo di far conoscere un’opera particolarmente importante del Maestro che si trova proprio all’interno della struttura provinciale, il dipinto di Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele III realizzato nel 1939. Prima dell’incontro con il Sovrano, cogliendo l’occasione, abbiamo fatto ammirare numerosi reperti storici tra cui il dipinto raffigurante la pace fra Crociati e Trinitari del ‘500, le originali uniformi del Generale Gabriele Pepe e la mostra pittorica permanente del Maestro Pettinicchi sulla Divina Commedia. Palazzo Magno – ha concluso Vinciguerraè davvero unico nel suo genere. Consiglio vivamente alle persone di visitarlo anche perché è una struttura pubblica ed è parte della storia di Campobasso”.

Pierpaolo Tanno

 

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