“Progetto comune, così esordiva il loro programma elettorale, “è il frutto di diversi mesi trascorsi a raccogliere, studiare ed analizzare con attenzione le opinioni e le necessità dei Cittadini di Colletorto allo scopo di realizzare insieme un comune alla portata di tutti. La politica non deve essere un mestiere o un’occasione per il perseguimento di interessi personali, ma deve essere intesa come un sincero impegno a servizio di un’idea sostenuta da importanti valori etici.
L’importanza dei valori etici che bisognava sostenere a distanza di due anni di amministrazione hanno sortito solo ad un assenteismo ormai accertato: soprattutto la parte che li ha sostenuti, oggi li cercano e si chiedono chi li ha visti? Alla domanda la risposta è stata data dal sindaco in prima persona, nella seduta del consiglio comunale del 30 aprile 2015 che ha formalmente ammesso di avere dei problemi personali e quindi di essere del tutto assente a Palazzo Rota.
Che l’Amministrazione De Simone non abbia ben chiaro come si gestisce un Comune oramai è un dato di fatto. Ma che si rifiuti di prendere in carico i problemi di un intero paese ha dell’ incredibile. Colletorto versa in una situazione di degrado amministrativo, ambientale e un disagio economico senza precedenti. L’amministrazione, anzi, coloro che si sono professati paladini del cambiamento: non rappresentano certamente il cambiamento e la comunità di Colletorto; non rappresentano certamente le necessità dei cittadini di Colletorto; non rappresentano certamente l’impegno di affrontare le problematiche e le sofferenze che la comunità sta attraversando; non rappresentano minimamente “il progetto comune” e i buoni propositi che si erano prefissati; non rappresentano certamente la comunità nei tavoli istituzionali (Unione dei Comuni, Provincia, Regione) non rappresentano certamente l’onesta’ e la trasparenza e ne daremo, carte alla mano, prova nelle prossime puntate.
Due anni sono ormai trascorsi e certamente non possono appellarsi alla consueta frase di circostanza: Per colpa di quelli che c’arano prima”. Oggi ci dovrebbero essere loro, ma purtroppo nel paese si ci chiede: chi li ha visti?”