Come spiega CO.PR.O.M., il Consorzio Produttori Olivicoli Molisani, la schiusa delle uova della cosiddetta “sputacchina”, insetto vettore della diffusione della malattia, inizierà proprio nei giorni che precedono la Pasqua, ed occorrerà più attenzione nel monitorare quanto sta accadendo in Puglia e nel Salento, rafforzando i controlli ed attivando finalmente l’embargo per le aree da cui proviene il batterio, come ad esempio il sud America, con un adeguato periodo di quarantena delle piante provenienti dai focolai di infezione e dai Paesi extra Unione Europea, al fine di bloccare il commercio di materiale vegetale infetto. “Nessun timore per gli uomini e l’olio resta ottimo – asserisce Coldiretti Molise – vi è, invece, un grande rischio per il paesaggio, l’ambiente, l’economia ed il lavoro nell’olivicoltura e nell’indotto, tanto che la stessa Regione Puglia ha emanato misure obbligatorie per la lotta al patogeno, che prevedono, tra l’altro, nella zona infetta interventi di potatura per eliminare parti sintomatiche infette con distruzione del materiale di potatura, attraverso bruciatura o uso in biomassa, previo disseccamento nella zona infetta o interramento. Come riferisce CO.PR.O.M., la malattia può colpire anche alberi da frutto e piante ornamentali, ma non la vite, che risulta ad oggi immune, mentre le piante di olivo colpite presentano la seguente sintomatologia: disseccamenti estesi della chioma che interessano rami isolati, intere branche o l’intera pianta; imbrunimenti interni del legno a diversi livelli dei rami più giovani, delle branche e del fusto; foglie parzialmente disseccate nella parte apicale o marginale”. Coldiretti Molise pur invitando ad evitare spropositati allarmismi, “sollecita le strutture tecniche della Regione Molise, gli altri Enti competenti nella sorveglianza fitosanitaria e gli operatori olivicoli ad una maggiore attenzione e monitoraggio degli oliveti e ad una maggiore cautela nell’approvvigionarsi di piante di olivo”.