SPAZIO ELETTORALE – “Chi vota per Berlusconi e Iorio, vota la Lega e Salvini. L’incontro con l’esponente della Lega a Campobasso dimostra che Forza Italia è ancella di Salvini. Questa è un’evidenza finalmente sotto gli occhi di tutti”. Così il candidato sul maggioritario al Senato per il centrosinistra, Enrico Colavita.
Colavita ha poi rimarcato la sua candidatura “da indipendente che ha creduto nell’unico progetto credibile, mettendoci la faccia”. “Ho creduto – le sue parole – nell’unico progetto in grado di costruire il futuro per i giovani, le famiglie, i disoccupati, le donne, le imprese. Un progetto per l’Europa e un futuro per tutti. Ho creduto nei risultati raggiunti da una politica che, senza preoccuparsi solo del consenso facile, operasse per il futuro di tutti i cittadini. Abbiamo dovuto affrontare anni difficili. Oggi la ripresa appare consolidata: in Europa sicuramente, meno in Italia. Un paese che ancora fa fatica a seguire il passo di quelli che crescono di più. In questi anni piuttosto che far prevalere il senso della comunità abbiamo troppo spesso scelto di andare contro tutti e tutto. Una strada semplice per mobilitare le folle. Così si è fatto crescere il populismo e il sovranismo: l’idea di poter fare a meno dell’Europa dopo aver considerato zavorra il Mezzogiorno d’Italia. Con queste idee, proprie del Movimento 5 Stelle e della Lega si fa il male dell’Italia, non si fa crescere il Paese, si fa il danno dei cittadini. Soprattutto di quelli più deboli”.
“Cavalcando la crisi con obiettivi di rottura – ha detto ancora Colavita – si rischia di perdere le giuste occasioni per modernizzare il Paese, renderlo più leggero, meno costoso, più adeguato ad affrontare le sfide mondiali. Così facendo, si lascia spazio a movimenti che fanno del populismo il proprio marchio di fabbrica: contro l’Europa, contro le Istituzioni, contro i diversi, contro il Mezzogiorno, contro chi è più debole. Contro tutti. Lo sappiamo, la nostra è una campagna in salita. Il Paese e, ancora di più, il nostro Molise, in questi anni si sono trovati in una condizione di difficoltà, dovuta alle scellerate politiche degli anni precedenti, che imponevano scelte impopolari. Rientrare nelle regole europee volte a rispettare il risanamento del bilancio pubblico ha richiesto valutazioni coraggiose. Si è trattato di un passaggio obbligato. Ora più che mai dobbiamo convincere le persone a riavvicinarsi alla politica. Dobbiamo recuperare il senso della comunità, della solidarietà per affrontare i problemi dei cittadini del mondo. Dobbiamo dire che anche noi siamo cittadini del mondo e che non possiamo escludere più nessuno. In questo momento mi rendo conto che raccontare queste cose è difficile. Ma il Mondo, l’Europa, da noi, dall’Italia, si aspetta questo senso di responsabilità. Si aspetta che proseguiamo nelle decisioni prese, nel solco delle riforme iniziate”.
“Per avanzare in questa azione, – ha concluso Colavita – occorrono persone responsabili, consapevoli, esperte, con alto senso dello Stato e della legalità. Non è possibile pensare alla crescita del Paese al futuro delle nostre aziende, all’occupazione dei giovani utilizzando il populismo, la demagogia, il sovranismo antimeridionale dei nostri concorrenti. È una strada troppo semplice e le scelte comode non hanno in sé una progettualità seria per costruire un futuro che inizia oggi”.