“Ancora una volta, a fare notizia non è stata la capacità di programmare e sostenere progetti utili alla ripresa socioeconomica del Molise, ma l’ennesimo pastrocchio politico amministrativo, l’ultimo di una lunga serie a cui Governo nazionale e regionale ci hanno tristemente abituati”, così la consigliera regionale del PD, Micaela Fanelli dopo la notizia della revisione da parte del Governo e di Invitalia dell’intero elenco dei progetti beneficiari, con particolare attenzione nella verifica dell’intervento da 10 milioni di euro presentato dalla società Ecomont.
Quest’ultima, infatti, oltre ad avere in atto un contenzioso con il Comune di San Massimo per il mancato pagamento dei tributi, sembra aver presentato un progetto privo del dettaglio finanziario e del requisito della immediata cantierabilità, così come richiesto, almeno questo criterio era certo fin da dall’inizio, dalla scarna procedura per accedere ai finanziamenti del Cis.
“Ci tengo a precisare – dice ancora la Fanelli – che non gioiamo per l’esclusione di alcuno dallo strumento del contratto di sviluppo, ma esprimiamo soddisfazione per il ripristino delle regole alla base della corretta amministrazione, senza le quali non è possibile operare in trasparenza, nel rispetto di principi di libera concorrenza e di pari opportunità di accesso ai finanziamenti. Per questo, abbiamo espresso al presidente della Commissione sullo studio della criminalità organizzata, il consigliere Vittorio Nola, la necessità di audire l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri, per appurare se sia possibile finanziare con soldi pubblici un progetto privato e quale soggetto istituzionale abbia istruito la richiesta della Ecomont e sulla scorta di quale procedura di evidenza pubblica”.
“Torniamo, dunque, – ha concluso la Fanelli – a sollecitare Governo nazionale, Giunta regionale ed Invitalia a rivedere l’intero elenco dei progetti approvati, chiarendo, come richiesto da oltre trenta sindaci molisani, i parametri di valutazione e di compatibilità utilizzati per la scelta degli interventi finanziati con i 220 milioni di euro del Contratto Istituzionale di Sviluppo”.