Come annunciato nei giorni scorsi, si è tenuta a Roma l’audizione, in Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, sul delicato tema inerente la crescita incontrollata della popolazione della fauna selvatica, in particolare degli ungulati.
Si tratta di una vera e propria emergenza nazionale che provoca danni ingenti al settore, l’incremento degli incidenti stradali e in generale problemi seri dal punto di vista igienico – sanitario per l’intera cittadinanza.
Gli assessori regionali al ramo (Commissione nazionale Agricoltura) hanno ribadito la necessità di intervenire in modo celere e deciso per contrastare il fenomeno e hanno approvato un documento che propone al governo 7 interventi:
1) Modificare l’articolo 19 della Legge n. 157/1992 introducendo la figura del coadiutore di cui possa avvalersi la polizia provinciale nell’attuazione dei piani di controllo. Fra i soggetti attuatori dei piani di controllo, la conferenza delle regioni propone di inserire, oltre al Corpo di Polizia Provinciale, alla Polizia locale e ai Carabinieri Forestali, anche dipendenti delle amministrazioni provinciali o regionali muniti di licenza di caccia (nel caso in cui la Polizia provinciale sia passata nei ruoli regionali) e le associazioni di protezione civile in campo faunistico. Inoltre il ricorso al piano di controllo deve essere possibile anche per motivi di “pubblica incolumità”, eventualmente anche riferiti ad interventi atti a prevenire o ridurre il rischio di incidenti stradali.
2) Rafforzare ed estendere il prelievo, e quello contenitivo, degli ungulati anche nelle zone protette e in quelle percorse da incendio.
3) Prevedere adeguata copertura assicurativa attraverso l’inclusione di tale tipo di responsabilità nell’ambito delle polizze assicurative per Responsabilità Civile obbligatoria (RCA), oppure, in subordine, istituendo un apposito “Fondo danni incidentali” da fauna selvatica.
4) Rafforzare i Corpi di Polizia provinciale, superando diverse criticità dovute agli attuali limiti alle assunzioni.
5) Trasferire integralmente alle Regioni che sopportano gli oneri della gestione della fauna selvatica tutti i proventi che attualmente vengono introitati dallo Stato per l’attività venatoria esercitata sul territorio.
6) Approvare definitivamente il decreto per indennizzi al 100% dei danni provocati da fauna protetta.
7) Riattivare il comitato tecnico faunistico nazionale, strumento ideale per riportare la discussione dei temi faunistico-venatori in seno al ministero delle politiche agricole e forestali.
“Proposte concrete e di buon senso – commenta l’assessore Nicola Cavaliere – che vanno accolte nell’interesse di tutti e prima che la situazione precipiti definitivamente. Intanto, – aggiunge – come da programma terremo nei prossimi giorni una conferenza stampa a Roma presso la sede della Cinsedo, per sensibilizzare i media e creare maggiore attenzione sull’argomento”.