Carne Made in Molise: la Coldiretti la difende. In piazza Municipio vitello allo spiedo – Le foto di Gino Calabrese

Successo per la manifestazione in difesa della carne Made in Italy, organizzata da Coldiretti Molise che si è tenuta oggi, giovedì 19 maggio, in piazza Municipio a Campobasso. “Consumiamo carne nostrana per la sua bontà e genuinità”. Questo il messaggio lanciato oggi dalla maggiore associazione professionale agricola nazionale e regionale all’interno del consueto mercato di Campagna Amica del capoluogo regionale, dove su di un maxispiedo è stato arrostito un intero vitello. Proveniente da un allevamento molisano, il vitello è stato poi distribuito gratuitamente in degustazione a tutti.

Numerosissima la popolazione intervenuta: dai consueti frequentatori del mercato ai passanti incuriositi dal grande bovino che girava sullo spiedo; non sono mancate anche delle scolaresche con i bambini affascinati da uno spettacolo tanto particolare. Varie, inoltre, le personalità intervenute a sostegno dell’iniziativa.

Così, accanto al presidente e al direttore regionale di Coldiretti, Tommaso Giagnacovo e Saverio Viola, si sono uniti a sostenere la causa della difesa della carne e dei prodotti Made in Italy fra gli altri anche: l’assessore regionale all’Agricoltura, Vittorino Facciolla, il sindaco di Campobasso, Antonio Battista, e il presidente regionale dell’Adoc, Nicola Criscuoli.

Con questa iniziativa la Coldiretti ha voluto ribadire ancora una volta la qualità della carne italiana, e dunque molisana, al di là dalle recenti mode alimentari che vedono ingiustamente criminalizzato un alimento fondamentale e parte integrante della dieta mediterranea.

“La carne italiana – ha spiegato il presidente Giagnacovo – è di ottima qualità anche perché sottoposta a scrupolosi controlli a garanzia di produttori e consumatori. Creare allarmismi su un prodotto tanto importante per l’alimentazione – ha poi sottolineato il direttore Viola – porta conseguenze nefaste anche sull’economia. Infatti – ha spiegato il direttore – se una stalla viene chiusa è quasi certo che non riaprirà, con le ben note negative ricadute occupazionali”.

Secondo uno studio elaborato da Coldiretti su dati Ismea/Nielsen, nel 2015 gli acquisti di carne delle famiglie italiane sono crollati del 9% per la carne fresca di maiale, del 6% per quella bovina e dell’1% per quella di pollo come pure per i salumi. Siamo ai minimi dell’inizio del secolo. Ma ciò che più fa riflettere è che negli ultimi cinque anni hanno chiuso quasi 12mila stalle da carne per effetto delle importazioni dall’estero che oggi rappresentano quasi 1/3 dei consumi.

LA FOTOGALLERY A CURA  DEL FOTO GIORNALISTA GINO CALABRESE

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