Campomarino, l’assessore provinciale Di Labbio sulla questione rifugiati: “Il Prefetto presti maggiore attenzione alla località turistica”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DALL’ASSESSORE PROVINCIALE, ALESSANDRO DI LABBIO

“In merito ad alcuni articoli diffusi nelle ultime ore, desidero, nel prendere atto della tardiva reazione da parte del sindaco di Campomarino sulla questione rifugiati – richiedenti asilo, ringraziare quanti in questi giorni mi hanno seguito in un percorso di tutela della cittadinanza. Insieme ai consiglieri della minoranza e a centinaia di cittadini, andiamo avanti nella richiesta affinché il prefetto di Campobasso presti maggiore attenzione a Campomarino come località turistica e presidio di confine col foggiano. Ora che anche Camilleri ha inteso darci prova di esistere e di comunicare il suo pensiero, saremo più forti nel mantenere un concetto che per me resta inequivocabile ed imprescindibile: equilibrio nell’accoglienza, trasparenza negli atti e programmazione a breve e medio termine. Pertanto, se l’Amministrazione nella sua interezza e la Provincia sono in sintonia, io credo sia utile, più che recriminare sulla tipologia di bando al quale i richiedenti hanno risposto, quanto piuttosto sul numero dei rifugiati da accogliere. D’altra parte la frittata oramai è in tavola. Che sia però una quantità gestibile, controllabile, compatibile con la nostra comunità, con la vocazione turistica, con le risorse umane presenti e con la dimensione delle forze dell’Ordine. E di certo 200 persone sono una cifra, a mio avviso, eccessiva e fuori misura, a fronte di una manciata di carabinieri e vigili municipali che devono far fronte all’arrivo della stagione calda. Di conseguenza, lavoriamo insieme, sentiamo il parere della gente, confrontiamoci con gli albergatori richiedenti e con il prefetto, ma andiamo da S.E. Francesco Paolo Di Menna con una sola idea, senza se e senza ma. E sono certo che la mediazione farà da padrone, con il prefetto che ne dovrà prendere atto. Altrimenti insisteremo con la raccolta di firme che sarà un boomerang nei confronti di chi sapeva ed ha taciuto, e di chi non si rende conto del malcontento che palpabilmente alberga tra la cittadinanza. E’ giunto il momento di mettere da parte rancori, partiti, elezioni e di pensare solo a equilibrare il senso civico, il dovere di accoglienza, alla prevenzione e perché no, ai legittimi timori che nutrono le famiglie, visto anche ciò accade altrove”.

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