Un doppio appuntamento rivolto alle tematiche sulla legalità, partendo dagli studenti, promosso dall’assessorato alla Cultura del Comune di Campobasso.
Si inizia venerdì 20 novembre 2015, dalle ore 10, all’auditorium dell’Istituto Comprensivo “Igino Petrone”, dove il sindaco Antonio Battista, l’assessore Emma de Capoa e il presidente della Commissione Pubblica Istruzione, Giovanni Di Giorgio, ospiteranno lo scrittore Paolo De Chiara, il quale presenterà il suo libro “Testimoni di Giustizia. Il coraggio contro le mafie”.
“Il testimone è costretto a scomparire, a far perdere le proprie tracce. Per la sua incolumità e per quella dei propri familiari. La legge del 2001 parla di ‘maggiore anonimato possibile’. Un vero e proprio stravolgimento: nella vita quotidiana, nel lavoro, nelle abitudini”. Da qui partirà il dibattito con gli studenti campobassani, che avranno modo di conoscere le storie di coloro che, a un certo punto della propria esistenza, sacrificano una vita normale per aiutare lo Stato a sconfiggere le mafie.
Il giorno successivo, sabato 21 novembre, sarà l’auditorium dell’Istituto Comprensivo “Montini” a ospitare il secondo appuntamento del progetto “Legalità Bene Comune”, nato dal protocollo d’intesa tra la Scuola della Legalità “don Peppe Diana”, di cui è fondatore e direttore Vincenzo Musacchio, e l’assessorato alla Cultura del Comune di Campobasso.
Il primo cittadino Battista, l’assessore de Capoa e i presidenti delle Commissioni Giovanni Di Giorgio (Pubblica Istruzione) e Giovanna Viola (Cultura) ospiteranno Simona Dalla Chiesa, figlia del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso dalla mafia a Palermo il 3 settembre 1982, per un dibattito che il professor Vincenzo Musacchio terrà con gli studenti proprio sulla figura di Dalla Chiesa.
Simona Dalla Chiesa, giornalista, è stata consigliere regionale della Calabria dal 1985 al 1990 e deputata del PDS dal 1992 al 1996, eletta sempre in Calabria nel 1992 e riconfermata due anni dopo. Successivamente, è stata dirigente del Partito Democratico di Catanzaro e nel 2009 eletta nell’Assemblea Nazionale del PD.
Carlo Alberto Dalla Chiesa, medaglia d’oro al valor civile alla memoria, fondatore del Nucleo Speciale Antiterrorismo e vicecomandante generale dell’Arma dei Carabinieri, nella sua brillante carriera ha combattuto contro il terrorismo delle Brigate Rosse e contro la mafia siciliana. Oltre ad assicurare alla giustizia diversi boss malavitosi, è stato tra i primi a indagare sulle presunte relazioni tra mafia e politica.
È anche grazie a Dalla Chiesa che nell’ordinamento italiano è stata prevista la figura giuridica del pentito, grazie ai quali riuscì ad arrestare gli esecutori materiali del delitto del leader della Democrazia Cristiana, Aldo Moro, e della sua scorta.
Nell’aprile 1982 fu nominato prefetto di Palermo, per contrastare la mafia, dove lamentò subito la carenza di sostegno da parte dello Stato, aiuti richiesti tramite uno dei giornalisti più importanti della storia italiana, Giorgio Bocca. L’intervista, pubblicata il 7 agosto 1982, mise in risalto la sconfitta dello Stato nella battaglia contro Cosa Nostra e delle connivenze che hanno permesso alla mafia di agire indisturbata per troppo tempo.
Meno di un mese dopo, il 3 settembre 1982, la sua A112, sulla quale viaggiava con la seconda moglie, Emanuela Setti Carraro, in via Carini a Palermo, fu affiancata da una BMW, sulla quale ci sono Antonino Madonia e Calogero Ganci, quest’ultimo in seguito pentito, che freddarono il Generale e la consorte con una scarica di kalashnikov. Nell’agguato morì anche un agente della scorta.
“Prosegue il nostro impegno – le parole dell’assessore Emma de Capoa – sui temi della legalità, partendo dalle giovani generazioni. È dagli studenti il punto di partenza, per provare a creare una società migliore, correggendo gli errori del passato. Il concetto di legalità e contrasto a tutto ciò che va contro le leggi dello Stato deve essere inculcato sin da bambini”.