“Squadra che vince non si cambia”, cosi il consigliere di Palazzo San Giorgio, Michele Coralbo, commenta quanto accaduto durante la seduta dell’ultimo Consiglio comunale a Campobasso al momento della discussione dello spinoso argomento riguardante l’urbanistica. “Sembra – continua Coralbo – che la particolare abitudine di portare proposte di delibera composite ed architettate quasi per poter essere impugnate e contestate, continui ad essere lo sport principale di un assessorato per definizione molto complesso. Anche in quest’ultima occasione infatti, in Consiglio comunale, è approdato un provvedimento che nelle premesse chiedeva una riclassificazione di un’area a ridosso di una recente lottizzazione collocata nell’area dello Scarafone, ma nei fatti sanava una strada abusiva, una cessione di aree, e un’ancora più machiavellica operazione di plusvalenze in una fitta telenovela di espropri contestati e compravendite tra privati cittadini, ditte esecutrici e amministrazione comunale”.
“Ma se è vero come è vero – ribadisce Coralbo – che la storia si ripete, se da un lato si continua il valzer delle delibere incomplete, errate, o contestabili, dall’altro, ovvero dai banchi dell’opposizione continua il perseverante lavoro di chi non abbraccia il partito del ‘NO’ a tutti i costi ma il più romantico e quanto mai attuale criterio del così detto bene comune. E’ assurdo – prosegue il capogruppo di Polo Civico – che la pubblica amministrazione cada in tranelli che di fatto scavalcano le volontà del Consiglio comunale. E’ grave che a fronte di una riclassificazione urbanistica concessa non si chieda alla Ditta beneficiaria del provvedimento di sanare gli abusi in essere e soprattutto di garantire i requisiti minimi di vivibilità a quei cittadini che hanno acquistato un bene frutto probabilmente dei sacrifici di un’intera vita. E’ assurdo che ad oggi si paghino ancora gli errori dell’amministrazione Di Fabio che a colpi di commissariamento è stata capace di far realizzare sul territorio comunale decine di abitazione prive addirittura di un semplicissimo accesso. Questa amministrazione – chiude l’ingegnere Coralbo – non può assumere il ruolo di ratificatore degli errori del governo Di Fabio, ha il dovere di traghettare questa città e questo territorio fuori da una crisi economica, fuori da una crisi politica, fuori da una crisi culturale e sociale. Per il futuro è bene tenere a mente quanto sancito dall’articolo 9 della Costituzione della Repubblica Italiana che recita: ‘La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.