Calendario venatorio, WWF e Legambiente chiedono alla Regione Molise il ritiro della delibera 447

“La Regione Molise non recepisce il parere vincolante dell’Ispra e stravolge il calendario venatorio decretando la morte di decine di migliaia di esemplari giovani ancora non autonomi. Concedete una tregua agli animali ancora in piena attività dopo un’estate anomala”. Con quest’appello il WWF unitamente a Legambiente chiedono alla Regione Molise il ritiro della Delibera 447 del 20 settembre scorso.

“Dopo le prime tre giornate in pre-apertura concesse dalla Regione per la caccia alla Tortora con l’illegittima delibera 416 del 2 settembre che ha decretato la morte di decine di migliaia di esemplari – fanno sapere gli ambientalisti –  è arrivata puntuale una nuova Delibera, la 447 che consente la caccia in pre-apertura ad altre undici specie, ovvero fagiano, quaglia, tortora, allodola, gazza, cornacchia grigia, ghiandaia, merlo, colombaccio, volpe, lepre comune. Questa Delibera -proseguono –  già anticipata in via informale alle organizzazioni venatorie dal consigliere delegato, Cristiano Di Pietro va contro il parere vincolante dell’Ispra che aveva, invece, espresso il proprio diniego all’anticipo dell’attività venatoria e all’uso dei cani al seguito nel mese di Settembre”.

Quasi a voler gestire la caccia come un fatto privato- sottolineato ancora dal WWF e da Legambiente – la Regione Molise aveva già abusato dei propri poteri: non pubblicando il calendario venatorio entro il termine stabilito con Legge del 15 Giugno; non approvando il nuovo Piano Faunistico Venatorio, strumento essenziale per la gestione e programmazione della caccia; non dando seguito al protocollo d’intesa con il Ministero dell’Ambiente, la Regione Abruzzo, la Regione Lazio e il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise per la conservazione dell’orso bruno marsicano ratificato con Delibera 47 del 10/02/2014, con il quale si impegnava non solo a individuare corridoi ecologici al fine di ampliare la disponibilità di aree potenzialmente idonee per l’orso marsicano sui Monti del Matese, ma anche a regolamentare la caccia al cinghiale con la tecnica della girata e dell’uso del cane limiere nell’area contigua al Parco Nazionale d’Abruzzo, nonché ad assoggettare a valutazione d’incidenza venatoria le ZPS e i SIC”.

“Insomma – secondo gli ambientalisti – tutto è stabilito in totale assenza delle norme, infatti, nelle delibere vi è la completa mancanza di motivazioni a giustificare il ritardo con cui si è decisa l’anticipazione dell’apertura della caccia. Inoltre, vi è il mancato rispetto dell’articolo 18, comma 2, della legge 157/92: tale norma prevede che in caso di anticipazione dell’apertura si effettui anche un’anticipazione della chiusura della caccia, in modo da mantenere invariato l’arco temporale in cui la specie è cacciabile. Peraltro, le anticipazioni previste dalle delibere non sono state sottoposte al parere esperto dell’ISPRA, così come previsto dalla legge 157/92. Viene da pensare che l’unico motivo che ha portato l’amministrazione a scegliere la pre – apertura della caccia sia stato quello di accontentare esclusivamente le Associazioni venatorie che hanno trovato nella nuova Giunta Regionale un prezioso alleato, incapace di gestire in modo adeguato il patrimonio faunistico. Infatti, nella decisione presa, non si è tenuto conto del fatto che la tarda estate è un momento particolarmente delicato per il ciclo biologico della fauna e soprattutto per i nuovi nati e che quest’anno, la stagione estiva è stata particolarmente anomala e ha fortemente stressato gli animali. Attualmente, ci troviamo in piena fase migratoria e l’apertura anticipata della caccia comporterà la morte di moltissime specie e potrebbe coinvolte anche animali protetti da Direttive Europee”.

Per questa ragione il WWF Molise e Legambiente Molise lanciano un appello alla Regione Molise affinché ritiri la Delibera 447 e adegui il calendario venatorio alle esigenze non solo dei cacciatori ma anche e soprattutto del patrimonio faunistico.
Le due associazioni, alla luce dello stravolgimento del calendario venatorio, trasmetteranno inoltre la richiesta di una procedura di infrazione alla Comunità Europea, nei confronti della Regione Molise in quanto ha violato gli articoli 1 e 2 della Legge 157 del 1992 che citano “La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale. L’esercizio dell’attività venatoria è consentito purchè non contrasti con l’esigenza di conservazione della fauna selvatica”.

 

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