Calcio a 5 serie B, la Chaminade Campobasso pareggia in extremis col Manfredonia: da 0-4 a 4-4 in dieci minuti

Un’azione di Chaminade Campobasso – Manfredonia

CHAMINADE CAMPOBASSO-MANFREDONIA 4-4

CHAMINADE CAMPOBASSO: Al Assuad, Ruscica, Petrella, Marro, Pascale, Pescolla, Cavaliere, Oriente, Pizzuto, Di Camillo, Favalli, Ialenti. All.: Paolo Pizzuto.

MANFREDONIA: Murcia, Falcone, Bruno, Specchio, Barra, Carro, Spano, Fortuna, La Torre, Manzali, Puertas, Tatulli. All.: Miki Grassi.

Arbitro 1: Sig. Rutolo della sez. di Chieti.
Arbitro 2: Sig. Malandra della sez. di Avezzano.
Cronometrista: Del Rosso della sez. di Campobasso.

Marcatori: 12′ pt e 15′ pt Manzali (MA), 19′ pt Carro (MA), 6′ st Manzali (MA), 10′ st e 15′ st Favalli (CB), 18′ st Pescolla (CB), 19′ st Pascale (CB).

Ammoniti: 7′ pt Pascale (CB), 12′ st Oriente (CB), 13′ pt Bruno (MA), 8’st Favalli (CB), 10′ st Manzali (MA), 17′ st Pescolla (CB).

Finale al cardiopalma e la Chaminade Campobasso trova un insperato pareggio contro il Manfredonia. Sotto di quattro gol fino a dieci minuti dalla fine, la squadra di Pizzuto sale in cattedra nel finale, riuscendo a segnare ben quattro gol, che valgono il 4-4 finale.

Una doppietta di Favalli e le reti di Pescolla e Pascale all’ultimo secondo di gioco per un punto più che meritato per i rossoblù.

La Chaminade Campobasso parte bene e, dopo due giri di lancette, Oriente chiude di poco a lato una triangolazione con capitan Pizzuto e Favalli.

Al 5′ è Pizzuto a spedire sul fondo.

Ripartenza veloce dei molisani al 6′ con Pescolla che dà il via al tre contro uno. Buono il passaggio sulla linea dell’out per Cavaliere, che serve Rustica, anticipato quel quanto che basta dall’estremo Murcia, il migliore dei suoi nel primo tempo.

Dall’altro lato, Al Assuad salva in un paio di circostanze, ma nulla può sul cinismo del Manfredonia.

Micidiale la seconda parte della prima frazione di gioco.  Manzali trova il vantaggio al minuto 12, approfittando di un errore di Favalli, scavalcato dal pallone. Per il numero dieci l’uno contro uno con Al Assuad è un gioco da ragazzi.

Al quarto d’ora, è Ruscica a commettere un errore di valutazione in area di rigore, favorendo ancora Manzali per il raddoppio e la doppietta personale del 39enne italo-brasiliano.

La Chaminade Campobasso sfiora il gol con un pallonetto di Pizzuto e un diagonale di Marro, fuori d’un niente, e con due pali di Favalli.

Sul finire di tempo, altra dormita generale e Carro mette al segno il tris sipontino, col quale si chiude la prima frazione di gioco.

La ripresa si apre con i rossoblù in avanti e prima Marro, poi Pizzuto non inquadrano il bersaglio grosso.

Il Manfredonia è squadra cinica e uno scambio veloce tra Carro e Manzali porta il numero dieci allo 0-4 e al tris personale.

Alla mezz’ora la reazione dei molisani con una bordata di Favalli dalla trequarti di campo, che non lascia scampo a Murcia. È l’1-4 che, seppur flebilmente, riaccende la fiammella della speranza per la Chaminade.

I rossoblù spingono il piede sull’acceleratore e chiudono i sipontini nella propria meta campo. I biancazzurri, però, chiudono bene gli spazi, colpendo di rimessa, senza tuttavia mai trovare la conclusione.

È Ruscica, al 35′, a dare l’illusione ottica del gol, colpendo l’esterno della rete.

È il preludio al gol, che arriva un minuto dopo con Favalli, abile a girarsi, marcato stretto, e a trafiggere Murcia per la seconda volta.

A cento secondi dalla fine arriva anche il terzo gol. È Pescolla a chiudere un uno-due, con un micidiale diagonale che si spegne in fondo al sacco.

Mancano pochi secondi, coach Pizzuto inserisce il portiere di movimento.

A due secondi dalla fine, Murcia alza un pallone a spiovente, che tocca quasi il tetto del PalaSturzo. La palla torna sul campo sui piedi di Pascale, il quale stoppa e calcia, trovando l’insperato gol del 4-4.

È il tripudio dei 400 tifosi assiepati sulla tribuna del PalaSturzo, che abbracciano idealmente i giocatori con la maglia rossoblù.

Il pomeriggio termina con il sottofondo degli “Occhi della Tigre”, la canzone che ha reso celebre Rocky Balboa.

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