Bonus fiscale del 50% anche per le installazioni condominiali di antifurti, citofoni e telecamere. Tutte le spese effettuate all’interno delle singole unità abitative e parti comuni di edifici residenziali dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2014 potranno essere detratte dall’Irpef. Il bonus prevede un tetto massimo di spesa di 96 mila euro e viene ripartito in dieci quote annuali costanti. A chiarire l’aspetto che riguarda tutti coloro che si ritrovano ad affrontare spese come quelle di antifurti, citofoni e telecamere condominiali è stata proprio l’Agenzia delle Entrate attraverso un vademecum sulle detrazioni. Le opere coperte dalla detrazione sulle singole unità abitative, possono riguardare il rifacimento, la riparazione o il moglioramento (compresa la messa a norma) degli impianti elettrici, oltre che dei sistemi antifurto anche i citofoni, i videocitofoni e le telecamere. Il bonus si applica all’installazione di sistemi di comunicazione, robotica e impianti tecnologici per favorire la mobilità dei disabili. Per le parti condominiali, la detrazione è possibile sia in caso di intrventi di manutenzione ordinaria sia per quelli riferiti alla manutenzione straordinaria.
Anche gli interventi di rimozione barriere architettoniche possono qualificarsi quali interventi di recupero agevolati ai sensi della L. 449/97 (detr. IRPEF 50% già 36%). Inoltre è applicabile l’aliquota IVA ridotta al 4%, il tutto a prescindere dalla circostanza che uno degli abitanti dell’edificio sia portatore di disabilità.
Il grattacapo maggiore potrebbe venire in caso di assenza di tabelle millesimali. L’Agenzia delle Entrate, infatti, chiarisce che “per la ripartizione delle spese relative alla parti comuni alle unità immobiliari i condomini dovranno concorrere alle stesse in ragione dei millesimi di proprietà o ai diversi criteri applicabili ai sensi del codice civile (articoli 1123 e seguenti)” e che di conseguenza la misura della detrazione dovrà essere parametrata alla quota millesimale. I condomini non possono detrarre né più e né meno di quello che gli spetta di pagare secondo le tabelle millesimali.
Nel caso in cui le tabelle millesimali non siano presenti i condòmini posso creare le stesse prima dell’approvazione dei lavori e della ripartizione delle spese, oppure con accordo scritto ripartire le spese in parti uguali. Il tutto al fine di giustificare eventuali accertamenti dell’Agenzia delle Entrate.