Settant’anni fa, per la prima volta nella storia del nostro Paese, le donne esercitarono il diritto al voto, in occasione del referendum repubblica-monarchia: pieno riconoscimento del loro ruolo nella società, piena parità di diritti civili con gli uomini. Da quel voto nacque la Repubblica italiana. “Le donne – ha detto il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, partecipando al convegno organizzato da Cgil, Cisl, Uil, in occasione dei 70 anni dal 2 giugno 1946, per ricordare la storica prima volta delle donne alle urne nel nostro Paese – hanno contribuito in modo decisivo all’affermazione della Repubblica: senza il loro voto oggi avremmo ancora la monarchia a favore della quale votò la maggioranza degli uomini. Ma nei loro confronti non c’è stata altrettanta generosità. Il sistema di welfare, ad esempio, ha fatto dei passi indietro e sta penalizzando le donne: basti pensare che per mandare un bimbo a un asilo nido occorre quasi un mutuo e se i figli sono due non è sufficiente neanche il loro stipendio che, come è noto, è inferiore a quello degli uomini”.
E rincara la dose Tecla Boccardo, leader locale del sindacato: “Bisogna creare le condizioni per conciliare i tempi di lavoro e quelli di vita dedicati alla cura della famiglia e dei figli. A questo proposito ci sono due capitoli del jobs-act che hanno suscitato la nostra contrarietà. Il primo riguarda il demansionamento, poiché abbiamo spesso riscontrato che una donna, dopo aver messo al mondo un figlio, può vedere ridursi retribuzioni e condizioni lavorative, proprio perché impegnata anche nel lavoro domestico e di cura della famiglia. Inoltre, non abbiamo potuto gioire per l’eliminazione delle dimissioni in bianco perché, adesso, quel licenziamento si può nascondere dietro la norma del licenziamento economico”.
Molta strada si è fatta negli ultimi settant’anni per affermare la dignità delle donne nel mondo del lavoro e nella società. Oggi, anche in Molise, le donne sono le protagoniste della vita sociale ed hanno ruoli importanti e presenza nei luoghi di lavoro e nei contesti di vita. “Ma la strada per il pieno riconoscimento della parità fra i generi è ancora lunga: il nostro sindacato è in prima linea nel condannare il femminicidio, per contrastare violenza, mobbing e stalking, per offrire servizi e consulenza per l’autoimprenditorialità al femminile, per tutelare le donne nei luoghi di lavoro, per reclamare a loro favore iniziative per la formazione, l’avviamento, l’offerta di possibilità occupazionali. Anche perché il Molise, martoriato dalla crisi, non ne esce se non scommette sul lavoro e sul protagonismo delle donne”.