“A Campobasso è iniziato il carosello degli urlatori di piazza a supporto dei loro candidati a sindaco”. Così il primo cittadino uscente e ricandidato, Antonio Battista, in occasione delle visita di Matteo Salvini.
“Professionisti dell’odio – dice Battista – che vengono in città a raccontare ai cittadini cose senza senso. La loro strategia è sempre la stessa. Puntano il dito contro un nemico che hanno creato ad hoc, sperando nell’approvazione degli elettori. Il pubblico (perché per loro la gente non è altro che pubblico da intrattenere) viene preparato a combattere qualcosa di orribile, ed ecco che l’odio viene accettato come unico rimedio possibile. Fortunatamente la gente di questa città è ben consapevole dei loro giochi. Sì, perché a loro interessa avere potere più di quanto vogliono farci credere. Si alleano a Roma per governare l’Italia, mentre si sputano contro veleno e parole deprecabili nel Molise. Qualcosa non torna, ed è chiaro a tutti”.
“Le parole di Papa Francesco della scorsa settimana – riferisce ancora il sindaco – sono state chiare in tal senso. Riferendosi a questa carrellate di show in giro per l’Italia, li ha definiti un fenomeno populista che semina paura. Che incita la guerra tra poveri, alla xenofobia, ed al razzismo. Personalmente, da uomo politico, non posso ignorare tutto questo che sta accadendo”.
“Perché questo fenomeno si sta riversando anche tra le strade della nostra Campobasso. Una propaganda confusa da parte della esponente di vertice della Lega (ex nord), proietta in pieno questo sentimento pericoloso e privo di proposte concrete.
Non si può dichiarare, ad esempio, durante la trasmissione di Giuseppe Pittà, che in merito alla cultura ed al turismo le cose verranno pensate assieme man mano. Non capisco. Così conferma di non conoscere la nostra città. Le persone ti votano in base a delle proposte concrete. La politica è un’altra cosa. Prendono tempo cercando consenso sterile, senza critica, perché – conclude Battista – non ne accettano la natura democratica”.
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