“Pare – dicono dai banchi delle minoranze di palazzo Moffa – che per dirigere la principale fondazione culturale del Molise basti il diploma, forse in virtù del fatto che tutti devono poter avere le stesse possibilità di ambire alla poltrona. Peccato – proseguono – che siano anche altri i requisiti richiesti per l’incarico di nuovo direttore della Fondazione Molise Cultura. Oltre al diploma, infatti, serve essere molisani, ma soprattutto occorre aver trascorso tre degli ultimi cinque anni alla direzione di un ‘ente di promozione culturale’. Non solo: bisogna essere in ‘possesso di documentata esperienza e professionalità nel campo dell’informazione e della comunicazione’. E allora no: l’incarico non è accessibile a chiunque, anzi”.
“A leggere bene l’avviso pubblico contenuto nella DGR 48/2015 – sottolineano i 5 Stelle – il bando appare essere pensato per tutti, ma cucito per qualcuno in particolare. Malelingue? Chissà, magari anche questa volta, come qualche mese fa, ci scopriremo profeti sull’assegnazione del bando all’associazione MeMo”. Per il MoVimento 5 Stelle Molise oltre alle le perplessità sui requisiti richiesti, si tratta di un problema più ampio. “Nell’ottobre 2013 – ricordano infatti i pentastellati – si svolse un Forum regionale della Cultura durante il quale vennero realizzate le audizioni degli operatori del settore, per l’adozione di un Testo Unico sulla Cultura. Un Testo al momento dimenticato in un cassetto”.
Immediata sulla questione la risposta del Governatore Frattura.
“Il nuovo direttore della Fondazione Molise Cultura – ha chiosato il numero uno di via Genova – sarà scelto tra i candidati che risulteranno idonei nella selezione pubblica che abbiamo approvato. Una procedura di massima trasparenza per un ruolo strategico nella valorizzazione delle attività culturali regionali.
Con questo spirito e per questo fine, la Giunta regionale anche per la Fondazione, per la quale non c’è nessun obbligo in tal senso, trattandosi di fondazione di diritto privato senza fini di lucro e come tale fuori dall’ambito dell’operatività del decreto legislativo 165/2001, ha scelto di seguire la via della trasparenza indicendo un avviso per una selezione evidentemente aperta a tutti coloro che hanno capacità e professionalità. Non il contrario. Non ci sono identikit ad hoc: chi lo sostiene è in malafede. C’è la richiesta di rispondenza a requisiti e parametri che assicurino l’esperienza necessaria a rivestire un ruolo delicato e di importanza chiave, qual è quello della direzione della Fondazione Molise Cultura. I requisiti di idoneità – ha proseguito il numero uno del Molise – sono stati calibrati nell’intenzione finale di arrivare a un’ampia rosa di nomi all’altezza del compito, con una formazione culturale solida che può avere forme variegate e comunque di alto prestigio. A questo abbiamo voluto aggiungere, come punto di valore, una conoscenza concreta e consapevole del nostro tessuto culturale, aspetto che non è un limite, anzi, nella promozione del patrimonio culturale locale”.
“A fronte di questa iniziativa che corrisponde alla nostra volontà precisa di fornire a tutti pari opportunità di partenza – ha detto ancora Frattura – registriamo polemiche che non ci saremmo aspettati. Purtroppo, la lettura che si tenta di dare all’avviso pubblico per la formazione di un elenco di candidati idonei per il conferimento dell’incarico di direttore della Fondazione Molise Cultura, generando confusione e indignazione, va nella direzione opposta a quella per la quale è nato. Ci chiediamo perché. Lo Statuto della Fondazione dà al presidente della Regione la piena libertà di nominare con decreto il direttore. Se per i detrattori a tutti i costi è la strada migliore, quella che blinda e attesta la qualità dell’incaricato a discrezione dell’amministratore di turno, ne faremo tesoro: a percorrerla – ha poi concluso sarcastico il Governatore – non ci vuole davvero nulla”.