Nell’occasione, nella Casa di riposo anziani a Riccia si è tenuto un intenso e approfondito seminario con i delegati del Ministero, esperti e amministratori, al quale hanno partecipato tanti cittadini di Riccia e del Fortore.
“Oggi – spiega il sindaco Micaela Fanelli -, come facciamo da alcuni mesi e come abbiamo fatto direttamente a Riccia con la visita del direttore generale del Ministero, Fabrizio Barca, continuiamo a dimostrare che il nostro territorio del Fortore ha tutti gli indicatori previsti a livello nazionale per essere selezionato per il ‘Progetto Prototipo’. Ci lavoriamo da anni, sul progetto e insieme con gli amministratori. Il nuovo ciclo di programmazione 2014-2020 – ricorda Fanelli – ha scelto, come pilastro portante della missione di sviluppo italiana e europea, una nuova attenzione verso le aree interne, per i Comuni minori. E’ una tipologia di intervento e di sviluppo tipica per una regione come il Molise, caratterizzato soprattutto da Comuni di piccole dimensioni e da un territorio che quasi nella sua totalità rientra nella definizione di aree interne. Ecco perché insisto: il Molise è tutta un’area interna, quindi o si cresce insieme, tutti, o non cresce nessuno. E’ per questo – sottolinea – che noi amministratori abbiamo sottoscritto una lettera con cui chiediamo alla Regione di finanziare le altre aree che non trovano finanziamento sul nazionale. Affinché nessun territorio vada lasciato indietro, ma tutte le aree interne e marginali vadano avanti in un percorso di sviluppo”.
“Il nostro progetto porterà crescita, impresa, posti di lavoro e comunità. Da novembre scorso – continua Fanelli – ci stiamo preparando con gli incontri con Barca nelle aree del Fortore per coalizzare l’informazione, per illustrare la strategia con Isernia e Agnone: l’obiettivo è coinvolgere non solo alcuni territori del Molise, ma tutti, perché vogliamo che la strategia di sviluppo in questione sia strumento di sviluppo per l’intero Molise”.
Sui criteri di valutazione che l’area del Fortore con il suo prototipo presenta, Fanelli non ha dubbi e evidenzia come abbia tutte le caratteristiche e requisiti necessari: “Abbiamo una governance molto forte, consolidata; un’abitudine storica a lavorare insieme, dalla comunità montane del Fortore alla progettazione integrata dei Pit e ora del Pai. Inoltre – conclude – abbiamo un progetto che serve per arginare lo spopolamento sia tramite il miglioramento delle precondizioni di sviluppo, e sia tramite il potenziamento del sociosanitario, che diventa anche un modello per fare impresa e creare posti di lavoro, cioè quello del Distretto del benessere”.