Il tema ‘caldo’ è quello degli appalti pubblici, su cui si pronuncia Gravina del M5S: “ll nostro gruppo consiliare ha fatto della questione appalti pubblici e delle relative modalità di affidamento di lavori, servizi e forniture, una sua priorità, tanto da interessarne l’attuale Consiglio comunale sin dal suo insediamento con ben 4 atti consiliari, il primo del gennaio 2015.
Dopo una gestazione durata circa 2 anni, con riunioni della commissione “lavori pubblici” e continui aggiornamenti della normativa, la giunta Battista ha adottato la deliberazione 152 del 13.07.2017 ovvero ha istituito l’Albo fornitori del comune di Campobasso, un primo timido passo verso l’adozione di uno strumento che dovrebbe rappresentare la discontinuità rispetto alla scelta delle imprese a cui affidare lavori pubblici, compresi quelli con procedura semplificata ovvero mediante invito o affidamento diretto.
Con l’introduzione del nuovo codice degli appalti pubblici (D.lgs. 50 del 18/4/2016), però, l’albo fornitori necessita di uno strumento regolamentare affinché possa funzionare e rispettare la citata normativa”.
Ed infatti, secondo la previsione di cui all’art. 36, co. 7 del codice, l’Anac ha adottato le linee guida per supportare le stazioni appaltanti e migliorare la qualità delle procedure di cui al presente articolo, delle indagini di mercato, nonché la gestione degli elenchi degli operatori economici (il citato albo, per l’appunto). Nonostante le linee guida siano state adottate tempestivamente con delibera Anac del 26/10/2016 e aggiornate di recente con delibera Anac del 1/3/2018, soprattutto per applicare il principio di rotazione degli affidamenti e degli inviti, il comune di Campobasso non ha ancora adottato il relativo regolamento.
Ed è proprio questo il motivo per il quale abbiamo protocollato una interpellanza avente ad oggetto le nuove linee guida ed il mancato rispetto delle stesse da parte della struttura amministrativa di palazzo San Giorgio.
A riprova di ciò, basta scorrere l’albo pretorio comunale per rendersi conto che gli affidamenti diretti per lavori sotto soglia, riguardano sempre le stesse imprese, in aperta violazione della normativa europea, del citato codice degli appalti e delle relative linee guide Anac. Nessuna rotazione degli inviti e degli affidamenti diretti, nessuna parità di trattamento tra le imprese, nessuna reale apertura a tutti gli operatori economici di essere affidatari di contratti pubblici“.
Gravina conclude così il suo intervento: “La pubblica amministrazione deve consentire a tutti le imprese di poter svolgere il proprio lavoro senza favoritismi ma esclusivamente sulla base delle proprie capacità e soprattutto senza creare rendite di posizione. Questo abbiamo sempre detto e questo vogliamo garantire al mondo delle imprese pungolando l’Amministrazione e se del caso, denunciando all’Autorità anticorruzione ogni violazione della relativa normativa, come già accaduto in passato”.