“Lo Stato ha il dovere di custodire adeguatamente il ricordo di coloro che sono scomparsi compiendo fino in fondo il loro lavoro. È un atto di responsabilità politica oltre che un dovuto riconoscimento per il sacrificio di tutti i nostri militari caduti nell’esercizio del proprio dovere. Nessuna motivazione può avere la precedenza rispetto all’assoluta necessità di rendere onore a chi ha perso la vita servendo il Paese”. Così Aldo Patriciello, parlamentare europeo di Forza Italia, nel giorno del sesto anniversario della scomparsa di Alessandro Di Lisio, il caporal maggiore dei paracadutisti morto in Afghanistan il 14 luglio 2009 in seguito all’esplosione di un ordigno a 50 chilometri dalla città di Farah.
“Alessandro Di Lisio ha dedicato la maggior parte della sua esistenza al servizio del suo Paese e del prossimo – ha detto Patriciello. Il suo esempio è fonte di orgoglio non soltanto per la sua famiglia e per tutti noi molisani ma anche e soprattutto per coloro che quotidianamente mettono la loro competenza e la loro professionalità al servizio della pace e della solidarietà internazionale. A distanza di sei anni – continua l’eurodeputato azzurro – il suo ricordo continua a vivere in ognuno di noi: alla sua famiglia va la mia più totale vicinanza ed il pieno sostegno al fine di poter ottenere finalmente il conferimento della medaglia al valor militare. Sono convinto, infatti, che sia preciso dovere di ogni Stato che si rispetti quello di stringersi intorno al dolore delle famiglie dei nostri militari caduti. Da questo punto di vista, dunque, la medaglia al valore non è un atto meramente simbolico ma piuttosto il doveroso tributo del Paese nei confronti di Alessandro Di Lisio e del suo sacrificio. Nelle prossime ore – conclude Patriciello – scriverò personalmente al Ministro della Difesa Pinotti ed al Presidente Mattarella affinché si adoperino al più presto per rimediare a quello che ritengo essere un vero e proprio torto”.