Come precisa la Coldiretti Molise, “non è solo un problema di risarcimenti dei danni subiti dagli allevatori, che ormai sono insopportabili per la stessa Regione Molise in arretrato con gli indennizzi di oltre due anni, ma di sopravvivenza delle stesse imprese agricole, che non sono più in grado di rispettare gli impegni produttivi nei confronti degli acquirenti e la normale programmazione aziendale. Agli animali uccisi si aggiungono, infatti, i danni indotti agli altri animali dallo spavento e dallo stato di stress provocato dagli assalti, con ridotta produzione di latte ed aborti negli animali sopravvissuti. Essendo il lupo una specie protetta dalla normativa europea, osserva Coldiretti Molise, si rende indispensabile trovare un giusto equilibrio, affinché questa convivenza forzata tra gli animali selvatici e l’uomo non porti all’abbandono dell’attività di allevamento. In tal caso, non sarebbero solo gli allevatori a perderci, ma l’intera comunità poiché gli allevatori, attraverso la loro opera, conservano e valorizzano la montagna e la sua vitalità. Dopo un periodo nel quale la specie dei lupi era in via di estinzione in molte aree d’Italia, a seguito degli interventi di ripopolamento, attualmente la presenza del lupo è stimata in ben oltre il migliaio di animali, ricomparsi anche in molte zone in cui non erano più presenti da circa un secolo”.
Coldiretti Molise sollecita, pertanto, “che vengano varate e attivate idonee misure di prevenzione attiva, con il finanziamento di zone di alimentazione in aree riservate, attrezzature ed opere di protezione, e misure di difesa passiva come un sistema di risarcimento dei danni in tempi ristretti e che garantisca un completo reintegro della perdita di reddito per l’agricoltore, coprendo non solo il valore dell’animale, ma anche quelli per aborti e cali di produzione”.