Lalli non ha deluso e, a fine gara, ha commentato: “Di certo sono intenzionato a migliorare. E tale risultato potrò ottenerlo gestendo in maniera più lucida la gara. Quel che non ci voleva è lo spiacevole episodio occorsomi in fase di riscaldamento. Vale a dire l’impatto accidentale con un master, che purtroppo ha condizionato in parte la mia resa. Con un podio sarebbe stata una giornata perfetta. Ancora non mi reputo un maratoneta all’altezza dei kenyani, ma grazie al sostegno ed ai consigli di Renato Canova e Vittorio di Saverio, miei nuovi allenatori mi impegnerò per diventarlo”.
E, se Orlando Pizzolato ha seguito Lalli in bici per studiarne il passo e analizzare ogni frazione della sua gara,
Massimo Magnani dalla postazione in Piazza Castello ha speso copiose parole di stima per lui e Stefano Baldini, che già sulla Gazzetta dello Sport, lo scorso 18 agosto, dopo il suo ritiro agli Europei di Zurigo, lo ha incoraggiato a non mollare “perché ha tutte le potenzialità per conseguire brillanti risultati”, Lalli a Torino non può che essereorgoglioso del suo piazzamento e dei commenti critici di tali autorità nel settore.
Anche il Comitato Fidal Molise si è congratulato con Lalli, per la sua straordinaria prestazione, che gli è valsa il secondo posto in ambito nazionale sui 42,195 chilometri, alle spalle solo di Daniele Meucci, da cui lo separano ormai soltanto un minuto e quaranta secondi.