Anche noi migranti, sulle vie della Pace e della Giustizia è il tema del talk show promosso dall’arcidiocesi di Campobasso –Bojano in collaborazione con Fondazione Migrantes, Caritas, Pastorale Familiare, UCSI Molise, Presidenza Regione Molise, per raccontare, testimoniare e riflettere sulla crisi migratoria, sulle azioni per raggiungere una convivenza pacifica, per imparare a «sognare… e costruire un mondo dove nessuno si senta solo, nessuno si senta superfluo o senza un posto». Domenica 5 febbraio 2017 alle ore 17:00, presso l’auditorium del Palazzo Gil, in via Milano, 1 – Campobasso si terrà l’incontro tematico con la partecipazione straordinaria di Pino Finocchiaro, giornalista e redattore di Rai News 24.
Interverrano : S.E. Mons. Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso –Bojano;
don Adriano Cifelli, direttore Pastorale Migrantes –CB;
don Franco D’Onofrio, direttore Caritas Campobasso.
Gli interventi saranno alternati da testimonianze dirette di migranti, di famiglie, di cooperative di accoglienza, sindaci del Molise che attuano i progetti Sprar.
In apertura immagini e suoni a cura dei giovani ospiti della cooperativa il “Geco” di Campobasso e Isernia.
Sono 175mila i migranti presenti oggi sul territorio italiano di cui quasi 137mila i migranti ospiti delle strutture temporanee di accoglienza in Italia, 15mila vengono ospitati nei centri di prima accoglienza, 41 le commissioni che valutano le richieste d’asilo. Per affrontare questo fenomeno purtroppo oggi bisogna fare riferimento alla cronaca sui numeri in crescita a dismisura. Le migrazioni di massa non sono certo un fenomeno recente per l’Europa. “Quello che è nuovo è invece l’enorme aumento del numero di rifugiati e richiedenti asilo che bussano alle nostre porte, effetto collaterale e indesiderato dei disastrosi interventi militari condotti dalle potenze occidentali in Afghanistan e in Iraq”. La violenza inaudita dei nuovi teatri di guerra ha infatti spinto decine di migliaia di persone ad abbandonare le proprie case e i propri averi, aggiungendosi al flusso dei cosiddetti migranti economici, che continuano a muoversi perché spinti dal desiderio di vite migliori. Non c’è da meravigliarsi che queste masse in movimento siano viste da chi vive in Europa come ‘messaggeri di cattive notizie’. Agli interessi economici si contrappone un bisogno crescente di un “rifugio” esistenziale e concreto per dare dignità all’uomo e alla donna in uno spettro dove la polvere della globalizzazione ha cancellato i diritti e i doveri della persona, discriminandola. C’è bisogno di inaugurare una nuova stagione, costruire ponti invece di muri. Solo il dialogo, la fusione degli orizzonti potrà evitare il disastro che, come esprime il sociologo Bauman “Noi siamo un solo pianeta, una sola umanità. Quali che siano gli ostacoli, e quale che sia la loro apparente enormità, la conoscenza reciproca e la fusione di orizzonti rimangono la via maestra per arrivare alla convivenza pacifica e vantaggiosa per tutti, collaborativa e solidale. Non ci sono alternative praticabili. La ‘crisi migratoria’ ci rivela l’attuale stato del mondo, il destino che abbiamo in comune”. Dietro le porte della modernità bussano i profughi. «Cancelliamo ciò che di Erode è rimasto anche nel nostro cuore; domandiamo al Signore la grazia di piangere sulla nostra indifferenza, di piangere sulla crudeltà che c’è nel mondo, in noi, e chiediamoci: chi ha pianto? chi ha pianto oggi nel mondo?» è quanto chiede papa Francesco per realizzare dialoghi di Pace e di Giustizia.
Con Pino Finocchiaro, dunque, ascoltare e dialogare per accrescere il senso di responsabilità della corretta informazione per una cultura della Solidarietà, Giustizia e Pace.