“La condizione delle periferie dovrebbe essere al centro delle politiche sociali, ambientali, energetiche, sulla sicurezza e per lo sviluppo economico: non c’è formazione politica che non l’abbia affermato in campagna elettorale”. Così intervengono, in una nota congiunta, Ance, Anci, Audis, FondazioneRiuso, Legambiente sul blocco del bando per le periferie.
“Per queste ragioni – prosegue la nota – le nostre organizzazioni chiedono al Parlamento di liberare le risorse già approvate e impegnate e, anzi, di destinare nuovi finanziamenti alla vera rigenerazione delle città, con progetti innovativi e compatibili con l’ambiente, con selezioni più rapide che premino la qualità, ma soprattutto favorendo quei progetti capaci di incidere in modo efficace sul tessuto urbano delle zone periferiche, in particolare con interventi di demolizioni e ricostruzione migliorando la qualità della vita di chi ci abita. Un nuovo impegno del Governo, quindi, che non deve essere solo economico ma fattivo, controllando spese, tempi e risultati dei progetti, risolvendo le inefficienze burocratiche, che abbiamo più volte segnalato nei programmi precedenti, per avviare un percorso virtuoso che rigeneri le periferie facendole esempi di efficienza per tutta la città. In questa direzione, siamo disponibili da subito a collaborare su un piano che è strategico per il futuro delle nostre città, dei cittadini e del Paese”.